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“Evitare il tracollo della storica Comunità campionese, struttura che tra dipendenti diretti e in appalto garantisce occupazione a circa 600 lavoratori”. È quanto chiedono in una lettera inviata al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, i sindacati di categoria del settore gioco Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom, dopo la dichiarazione di fallimento del Casinò di Campione d'Italia. Le tre sigle chiedono un “intervento urgente” a difesa non solo dei lavoratori, ma dei “2.000 abitanti dell'unica enclave italiana che, nelle ultime settimane, ha già dovuto rinunciare ai servizi minimi precedentemente garantiti ai cittadini”.
Secondo i sindacati la profonda crisi della casa da gioco del Comasco sarebbe stata '“aggravata dalla decisione della Banca Centrale Svizzera di eliminare il limite al tasso di cambio euro/franco svizzero nel 2015, facendo perdere in un solo giorno circa 20 milioni di franchi dal bilancio del Casinò” determinando “l'impossibilità della prima azienda campionese ad onorare la convenzione con il Comune di Campione d'Italia costringendo il Tribunale di Como a dichiararne il fallimento per insolvenza”.
“Tanti e vani sono stati i tentativi di evitare tale tracollo – sottolineano Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom – a partire dal taglio di orario e salariale dei dipendenti della Casa da gioco che rinunciano a un'importante quota di stipendio fin dal 2012, sacrificio confermato il 15 maggio 2018 attraverso referendum, fino alla revisione al ribasso di tutti i servizi in appalto”.