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La misura è colma per gli ex lavoratori della Merloni passati alla JP Industries, circa 700 tra Umbria e Marche, che sono allo stremo dopo 5 mesi trascorsi senza ricevere né uno stipendio (il lavoro è fermo), né il pagamento della cassa integrazione, autorizzata con decreto, ma poi congelata dall'Inps per intoppi di carattere burocratico legati alla sentenza del tribunale di Ancona sulla cessione della Antonio Merloni all'imprenditore Porcarelli.
"A fronte di questa situazione drammatica per centinaia di famiglie della fascia appenninica umbro marchigiana - scrivono in una nota Fiom, Fim e Uilm di Perugia - oggi (21 maggio) un folto gruppo di lavoratori della JP di Colle di Nocera (oltre 100), insieme ai sindacati, hanno raggiunto la sede dell'Inps del capoluogo umbro per protestare pacificamente e chiedere l'immediato sblocco dei pagamenti".
"I lavoratori - scrivono ancora i sindacati - hanno rivendicato a gran voce ed ottenuto un incontro faccia a faccia, in strada, con i direttori regionale e provinciale dell'Inps che hanno assicurato , da parte loro, il massimo impegno nella risoluzione della vicenda, ma hanno anche evidenziato come lo stallo sia a Roma, tra il ministero del Lavoro e la direzione dell'Inps".
Presenti alla manifestazione anche due parlamentari umbri, Anna Ascani e Walter Verini, che si sono impegnati ad attivarsi immediatamente presso il ministero del Lavoro per favorire lo sblocco di questa situazione.
Intanto, Cgil, Cisl e Uil sottolineano come il dramma vissuto dai lavoratori della JP non sia isolato. In Umbria sono circa 11mila, infatti, le lavoratrici e i lavoratori in attesa di pagamenti arretrati della cassa integrazione (in particolare di quella in deroga), "una situazione gravissima - denunciano le tre confederazioni - che rischia di degenerare vista la totale incertezza sulle coperture per il 2014 da parte del ministero".