Il ddl sicurezza "cristallizza l'equazione clandestino=criminale senza considerare che nella realtà dei fatti molti dei cittadini stranieri presenti irregolarmente nel territorio nazionale lavorano nelle case degli italiani come badanti o collaboratori domestici, nelle piccole imprese edili e nei distretti industriali". Lo scrive in una nota a commento del nuovo decreto la Cgil di Bergamo.

Secondo il sindacato l'equazione
corretta, a questo punto, diviene invece quella "clandestini = lavoratori obbligati al nero, lavoratori che senza loro colpa non pagano i contributi, non pagano le tasse, non possono avere tutele. E tutto questo non per loro volontà ma per il semplice motivo che la legge dello Stato non glielo consente".

Come se non bastasse - aggiunge la Cgil bergamasca - il Pacchetto sicurezza, appena approvato, "introduce novità peggiorative anche per coloro che vivono regolarmente in Italia. Cosa c’entra la “sicurezza pubblica” con gli aumenti dei costi per le pratiche burocratiche? Viene, infatti, introdotto un contributo da 80 a 200 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno e la richiesta di carta di soggiorno, per ciascun membro di un nucleo famigliare maggiore di 14 anni, per giunta in un periodo in cui i lavoratori non riescono ad arrivare alla fine del mese".

"Sulla scia della demagogia di chi vede gli immigrati come un pericolo per la sicurezza, si sono andati a colpire nella realtà i diritti umani e civili di coloro che vivono e lavorano quotidianamente accanto a noi”. Questa la conclusione della Cgil di Bergamo.