"Bene l'approvazione, da parte della Camera dei deputati, delle mozioni sulla tutela previdenziale dei lavoratori italiani emigrati in Paesi non appartenenti all'Ue, ora il governo si attivi per il rinnovo e la stipula degli accordi bilaterali". Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, commenta il via libera di ieri a Montecitorio alle due mozioni a firma Pi-Cd (on. Nissoli) e M5S (on. Dell'Osso), che chiedono rispettivamente l'apertura di un tavolo tecnico ad hoc e la ripresa dei negoziati per le convenzioni di sicurezza sociale.
"Il quadro di fronte a cui ci troviamo rende evidente la necessità di un intervento: le convenzioni in essere sono state stipulate prevalentemente negli anni Settanta e Ottanta – spiega la dirigente sindacale – e negli ultimi 24 anni sono stati firmati e entrati in vigore solo tre nuovi accordi (con Stato Vaticano, Croazia e Slovenia). Alcuni attendono, da tempo, la ratifica nonostante vi siano testi concordati, in altri casi i disegni di legge per la conversione sono bloccati in Parlamento".
"In un contesto di mobilità internazionale crescente, che coinvolge con diverse intensità tutte le nazioni del mondo – continua Lamonica –, estendere queste convenzioni è fondamentale, per riconoscere i diritti di tutti i migranti, dei lavoratori e delle lavoratrici, sia in uscita che in ingresso in Italia".
Sul fronte della previdenza, la segretaria della Cgil ricorda che "la legge Fornero ha contribuito ad allontanare le opportunità di accesso alla pensione per i lavoratori, italiani e stranieri, che hanno alle spalle una storia occupazionale contrassegnata da interruzioni, sospensioni, salari bassi e compressioni contributive".
"Occorre invece prevedere misure per la salvaguardia dei diritti sociali, e la possibilità di totalizzare i contributi versati nel paese d'origine e in altri non ancora convenzionati" – sostiene Lamonica, spiegando che oggi – "la totalizzazione agisce unicamente sul calcolo dei periodi utili a raggiungere il diritto alla pensione nei singoli ordinamenti, ma al momento del pensionamento, solo la quota relativa ai versamenti in ciascuno stato sarà utile alla misura dell'assegno corrisposto dai rispettivi enti previdenziali".
"Le convenzioni bilaterali, in materia di sicurezza sociale, la possibilità di totalizzare i contributi, garantiscono i diritti dei migranti e incentivano la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, combattono il lavoro sommerso. Per questo, salutiamo con favore l'approvazione delle mozioni in materia alla Camera, e lanciamo un appello all'esecutivo: si attivi per proseguire lungo la strada indicata, e arrivare in tempi ragionevoli al rinnovo e alla stipula delle convenzioni, che devono prevedere prestazioni, quali assicurazione di malattia e maternità, di invalidità, vecchiaia e superstiti, gli assegni familiari e prestazioni per infortuni e malattie professionali", conclude l'esponente Cgil.
Convenzioni sicurezza sociale: Cgil, bene voto Camera
Lamonica: "Ora il Governo si attivi per il rinnovo e la stipula degli accordi bilaterali"
20 marzo 2015 • 00:00