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Non si arresta l’ondata di scioperi dei lavoratori delle concessionarie autostradali, che incroceranno di nuovo le braccia martedì 12 dicembre, in difesa di 3.000 posti di lavoro, e si ritroveranno, con delegazioni provenienti da tutta Italia, in piazza Montecitorio.
“Nei primi giorni della prossima settimana, la commissione Bilancio della Camera dei Deputati esaminerà gli emendamenti alla legge Finanziaria, quindi anche quello presentato da alcuni deputati della maggioranza, che innalza dal 20 al 40% la quota di lavori in house per gli appalti delle manutenzioni e progettazioni autostradali, consentendo così alle società concessionarie autostradali di rinnovare i contratti di manutenzione ed evitando il rischio di licenziamenti”, è quanto dichiarano le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea.
“In occasione dell'avvio dell'esame degli emendamenti, abbiamo proclamato 8 ore di sciopero di tutti i lavoratori del comparto, con un grande presidio a Roma, in piazza Montecitorio, per chiedere con forza che quell'emendamento venga approvato – proseguono i sindacati –, che ribadiscono la volontà di proseguire la vertenza con fermezza "per respingere la pressione delle lobbies dei costruttori, che anche in questi giorni continuano a mentire sul futuro dei lavoratori. Lo diciamo con chiarezza, se non verrà approvato l’emendamento che modifica la norma sulle percentuali di appalti in house, la prospettiva sarà solo una: licenziamenti di massa e ulteriore frammentazione del settore”.
“Chiediamo al legislatore di tenere in considerazione le posizioni espresse da noi e dal governo al tavolo istituzionale, dedicato alla vertenza autostrade, perché “è indispensabile affrontare con razionalità questa delicata trattativa, evitando un Natale di disperazione per centinaia di famiglie e una situazione di tensione sociale difficilmente gestibile”, concludono le sigle degli edili.
La posizione unitaria di Cgil, Cisl e Uil
“Se non passerà la norma che riporta la percentuale degli affidamenti delle Concessionarie Autostradali al 40 p.c., c'è il rischio di licenziamento dei lavoratori delle società specializzate in manutenzione autostradale”. Lo denunciano in una nota i segretari confederali di Cgil, Vincenzo Colla, Cisl, Andrea Cuccello e Uil, Tiziana Bocchi, preoccupati per la situazione delle aziende di manutenzione autostradale coinvolte. I segretari confederali chiedono pertanto al Parlamento di modificare, nella prossima settimana, con un decreto correttivo la norma del codice degli appalti che impedisce gli affidamenti diretti delle Concessionarie autostradali oltre il 20 p.c. dei lavori.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha condiviso, con Cgil Cisl e Uil tale necessità dimostrando consapevolezza nell'esigenza di mantenere la continuità lavorativa di chi già opera per la manutenzione autostradale convenendo che la modifica degli attuali assetti comporterebbe un maggiore onere per l'utenza ed un ampliamento dei tempi d'intervento. Da ciò la richiesta di Cgil Cisl Uil alle forze politiche ed al Governo di “sostenere questa modifica legislativa che trova il giusto equilibrio tra il mercato e la salvaguardia del patrimonio di professionalità industriale delle aziende specialistiche.
In un settore afflitto da un eccesso di frammentazione, concludono Colla, Cuccello e Bocchi, “non si sente certo l’esigenza di aumentare la precarietà del lavoro con gravi riflessi sulla qualità delle opere, la sicurezza sul lavoro e, di conseguenza, la sicurezza degli automobilisti”.