"Va bene la campagna elettorale permanente, ma il sindaco della capitale del Paese non può dare fiato a quegli istinti primordiali che di certo non parlano alla testa delle persone. Immigrazione e sicurezza: è questo il binomio sul quale in molti stanno lucrando, dalle volgarità della Lega al Pd con le leggi Minniti/Orlando, per finire con Virginia Raggi". Così Roberto Giordano, della segretaria Cgil di Roma e Lazio.
"Nessun numero, nessun dato viene fornito. Proveremo a farlo noi, utilizzando l’ultimo rapporto della Caritas, nota 'associazione estremistica'. I residenti nel territorio di Roma Capitale, non nativi, sono circa 400.000, di cui una porzione significativa di comunitari. A questi, si aggiungono i cosiddetti transitanti, ossia coloro che transitano solo nel nostro Paese e hanno come destinazione il Nord Europa. Assistiti dai volontari di Baobab Experience, ne sono passati 60.000 negli ultimi tre anni. La sindaca Raggi aveva promesso una location adeguata per accogliere tanta disperazione e sofferenza (qualcuno si ricorda il Ferrhotel a Tiburtina?), ma gli unici atti concreti sono stati i ripetuti sgomberi, effettuati proprio in prossimità della stazione Tiburtina", afferma il dirigente sindacale.
"C'è poi la questione relativa all’accoglienza dei richiedenti asilo e protezione internazionale. Abbiamo denunciato, assieme alla rete Romaccoglie, tutte le inefficienze del sistema di accoglienza romano, articolando proposte concrete e puntuali, ma Roma Capitale (compreso l’assessore Baldsistema assarre) ha fatto orecchie da mercante. Quali sono le cifre dei richiedenti asilo sul territorio? È difficile fornire dati precisi, perché parliamo di un ambito quasi secretato e sicuramente poco trasparente, ma i numeri si aggirano fra 13 e 15.000 presenze, gestite in decine di centri a carico della Prefettura (Cas) e del Comune stesso (Sprar). Riassumendo: l’impatto percentuale dei richiedenti asilo, obiettivo delle esternazioni della Raggi, è del 3,75% circa sulla popolazione residente non nativa e dello 0,5% circa sul totale della popolazione residente. Per carità di patria, tralasciamo l’impatto positivo degli immigrati sul nostro territorio dal punto di vista fiscale, previdenziale, demografico e lavorativo. Come diceva quel filosofo ed economista, nato a Treviri: i numeri hanno la testa dura", conclude il sindacalista.