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"L'incontro è stato utile, ma le risposte sono state su molti punti del tutto insufficienti. Approvare presto i decreti, su cui esprimeremo un giudizio compiuto". Così Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, al termine del confronto con il governo sui decreti attuativi in materia di Ape social, Ape agevolata e lavoratori precoci. "Abbiamo espresso delle perplessità – spiega –, in particolare sulle procedure che si intendono adottare: la fissazione di una data rigida entro cui presentare le domande, il criterio dei sei anni di lavoro continuativo nelle attività gravose, che rischia di escludere interi settori come l'edilizia, l'impossibilità per i lavoratori disoccupati per scadenza del contratto a termine di rientrare fra i lavoratori precoci o nell'Ape social".
Ghiselli sostiene che vi sono stati "chiarimenti utili per quanto riguarda le platee dei lavoratori rientranti nei lavori gravosi, pur nei vincoli stretti determinati dalla legge di bilancio". "Alcuni problemi non risolti – continua – verranno riproposti nel tavolo con il ministro di giovedì prossimo. Per il resto, visto che alcune risposte sono state del tutto interlocutorie, saremo in condizione di esprimere un giudizio compiuto solo a decreti approvati, cosa da fare al più presto per permettere l'avvio della sperimentazione dal 1° maggio prossimo". "Altre questioni rilevanti e ancora aperte dovranno essere affrontate nella fase due, che si aprirà il 23 marzo". Tra queste, il dirigente sindacale ricorda "le risposte da dare alle nuove generazioni, il tema della flessibilità in uscita, su cui si dovrà tenere conto delle diverse situazioni dei lavoratori e dei familiari, gli aspetti previdenziali riguardanti le donne e la rivalutazione delle pensioni in essere".
"Pertanto, dopo aver conseguito alcuni primi risultati, la vertenza delle pensioni continua – conclude Ghiselli – e avrà come riferimento la piattaforma che il sindacato ha discusso con i lavoratori e approvato unitariamente".