Da diversi mesi la Filt Cgil delle province di Modena e di Reggio Emilia lamenta "problemi e ritardi nei pagamenti dei soci lavoratori delle cooperative aderenti al consorzio Mondoconsorzio Pluriservizi”.
Il consorzio ha sede legale a Firenze, un ufficio locale a Carpi e gestisce nelle province di Modena e Reggio Emilia importanti appalti nell’ambito dell’abbigliamento per conto di un’importante azienda reggiana che vanta clienti tra i più blasonati marchi di moda.
“Le decine di soci-lavoratori inquadrati con le diverse cooperative di Mondocorsorzio Pluriservizi – si legge in un comunicato della Filt Cgil di Modena e Reggio Emilia – soffrono da tempo condizioni problematiche che sono sfociate per il secondo mese consecutivo in ritardi nei pagamenti, nonostante un accordo sindacale che prevedeva il pagamento delle retribuzioni entro e non oltre il 25 del mese e le rassicurazioni dell’azienda in merito”.
“Nei mesi scorsi - prosegue la nota - la Filt Cgil di Modena e Reggio Emilia si è confrontata più volte con Mondoconsorzio Pluriservizi e con il committente per cercare soluzioni che conciliassero le esigenze aziendali e le problematiche dei lavoratori nei diversi appalti”.
“A oggi, però, siamo di fronte a un grave atteggiamento aziendale che non tiene conto dei reciproci affidamenti tra le parti che presupponevano correttezza e puntualità nei pagamenti”.
“Oltre al problema più grave evidenziato in questi giorni, della puntualità dei pagamenti, i soci-lavoratori impegnati in questi appalti dell’abbigliamento vivono condizioni problematiche in merito a tante altre tematiche”.
“Ad esempio, è prassi comunicare tramite sms i turni di lavoro senza un anticipo adeguato che permetta ai lavoratori di organizzare il proprio tempo libero, come è prassi sospendere i lavoratori senza retribuzione in concomitanza dei cambi di stagione dell’abbigliamento”.
“Inoltre i pagamenti di malattie, infortuni e maternità avvengono con ritardi e dopo le sollecitazioni del sindacato”.
“La Filt Cgil ritiene che la situazione sia insostenibile, senza un correttezza ‘minima’ da parte aziendale che veda prima di tutto il rispetto delle scadenze nei pagamenti. Non escludiamo di ricorrere ad azioni di lotta dei lavoratori per richiedere il rispetto degli accordi sindacali da parte dell’appaltante e per richiamare anche il committente alle sue responsabilità”.
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28 maggio 2013 • 00:00