Tra il 1 luglio e il 7 agosto sono più di 70 gli uffici postali che hanno chiuso i battenti in Veneto (65 nelle province di Venezia, Treviso, Padova, Belluno, Vicenza e Rovigo). Alcuni di questi sono chiusi già da un mese, e con tutta probabilità resteranno chiusi anche per tutto agosto, privando i residenti di un presidio sul territorio importante ed essenziale.

Le motivazioni sono per lo più imputabili a lavori di manutenzione, soprattutto sull’impianto di climatizzazione. In alcune sedi, come quella di Venezia, le temperature avevano raggiunto un livello tale da costituire un vero e proprio pericolo per la salute dei dipendenti e degli utenti, in particolare modo per gli anziani in attesa di ritirare la pensione.

“Purtroppo si tratta di un disastro annunciato – dichiara Marco D’Auria, segreteria regionale Slc Cgil Veneto – già questo inverno abbiamo segnalato più volte la necessità di effettuare controlli e manutenzione degli impianti, per non ritrovarsi impreparati d’estate. Eppure, nonostante le nostre sollecitazioni, è stato fatto ben poco e questo è il risultato”.

A questo, come spiega D’Auria va aggiunto il fatto che alcuni lavori di manutenzione vengono assegnati con appalti al risparmio, tanto che non di rado è capitato di dover richiudere l’ufficio per rimediare ad errori o lavori incompiuti.

“Tutto questo a fronte di ricavi da capogiro per Poste italiane - dichiara Nicola Atalmi, Segretario generale Slc Cgil Veneto - che, invece di investire sull’apertura di uffici e la stabilizzazione del personale precario, preferisce giocare la carta del risparmio sulla pelle dei lavoratori e dell’utenza. Ricordiamo che tra gli uffici del nostro territorio ce ne sono più di 15 chiusi da oltre un mese per ‘manutenzione’”.

In Veneto Poste ha 8250 dipendenti a tempo indeterminato e più di di 500 dipendenti a tempo determinato. Gli uffici postali sono 976, a cui vanno sommati i centri di recapito (45), di smistamento (7) e gli uffici zonali (99).

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