Un deciso no all’autonomia differenziata e un forte appello al voto per il referendum contro la legge Calderoli, a sostegno del quale è già stato superato il traguardo delle 500mila firme: questo il messaggio arrivato chiaro e potente dalla Festa regionale di Liberetà che si è svolta a Opicina. Il fulcro dell’evento è stato infatti proprio la tavola rotonda sulla legge Calderoli.

Il segretario regionale dello Spi Renato Bressan ha chiarito subito la posizione del sindacato: “Non basta dire che siamo contro. Siamo qui per spiegare anche perché. La Cgil è contro perché dice no a una riforma che consente ai più forti di essere più forti e renderà deboli i più deboli, rischiando di frazionare il Paese in 20 piccole repubbliche”.

Michele Piga, Cgil FVG: “Una legge scritta senza un’idea di Paese”

Decisamente negativo sull’autonomia differenziata anche il parere del segretario della Cgil Fvg Michele Piga: “La legge Calderoli è una legge scritta senza un'idea di Paese. Il patto che ha fatto la Cgil con altre forze sociali e politiche è un investimento fondamentale per la nostra organizzazione, una sfida cruciale per la sinistra, chiamata a sostenere un'idea diversa, un modello diverso di Paese, di società, di mondo del lavoro. Raggiungeremo il milione di firme, i sondaggi ci dicono che il 34 per cento degli italiani pensa che andrà a votare per questo referendum”.

“Dobbiamo impegnarci con tutte le forze per convincere almeno quel 16 per cento che manca. Al di là delle logiche di appartenenza politica, non capisco come il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Fedriga, possa definire l'autonomia differenziata una grande opportunità. Guardiamo ad esempio ai porti, la legge Del Rio ha ridisegnato il sistema non con una logica di competizione tra gli scali, ma come Paese. Trieste e FVG non possono pensare di competere da soli su partite globali come quelle della logistica».

Salvatore Spitaleri, componente della Commissione paritetica Stato-Regione, ha sottolineato che “nel disegno costituzionale, anche quello del nuovo titolo V, Autonomia, unità e solidarietà devono stare assieme. La legge Calderoli invece prevede un trasferimento di funzioni fuori controllo e senza limiti. Non favorisce l'autonomia, ma la spaccatura tra Regioni e cittadini. Inoltre, da ciò che filtra in sede di commissione tecnica sui Lep, si torna addirittura a parlare di gabbie salariali, segno che si punta a diritti differenti, non a livelli essenziali garantiti a tutti”.

Ha richiamato alla Costituzione Lorenzo Mazzoli, della segreteria nazionale Spi: “Lo Spi è anello di congiunzione tra la generazione che ci ha dato la Costituzione e le nuove generazioni. La Costituzione va attuata, non riscritta. Se la vedessimo come una partita di volley, la riforma del titolo V è stata una mossa che ha regalato la palla agli avversari. È arrivata una schiacciata, ma una schiacciata che va oltre ai confini del campo”.