PHOTO
Sono 180mila, tra online e cartacee, le firme raccolte a Napoli e in tutta la regione a sostegno del referendum contro l'autonomia differenziata. Lunedì prossimo i plichi con le firme raccolte dal comitato referendario campano partiranno alla volta di Roma dove, nei prossimi giorni, saranno depositate in Cassazione. Mentre martedì 24 ci sarà lo stop alla raccolta firme online sulla piattaforma del Ministero della Giustizia.
"Ci avviamo – dichiarano i segretari generali di Cgil e Uil Napoli e Campania, Nicola Ricci e Giovanni Sgambati – a un risultato politico chiaro per il quale, visti i numeri delle firme, manifestiamo la nostra soddisfazione. Ora il coinvolgimento della base sindacale, delle associazioni e dei partiti, messo in campo in queste settimane, deve trasformarsi in partecipazione e sensibilizzazione dei cittadini e della società civile: quella che partirà a breve sarà una ulteriore mobilitazione per trasformare le firme in voto e presenza ai seggi”.
“Con gli altri soggetti in campo – proseguono Ricci e Sgambati –programmeremo ulteriori iniziative. In gioco c'è l'unità del Paese e la difesa della Costituzione. Dobbiamo evitare che le intese tra regioni del Nord e Governo grazie a quanto già oggi consente la legge Calderoli, si concretizzino proprio nei mesi antecedenti il referendum della prossima primavera”.
“Ci risulta – continuano Ricci e Sgambati – che dodici esperti coordinati dal professor Sabino Cassese, in completa segretezza, stanno lavorando proprio in funzione della piena operatività della legge Calderoli. Sanità, istruzione, ambiente, rapporti con l'Unione Europea, politiche industriali e contrattazioni regionali, con tanto di gabbie salariali, sono i veri pericoli dello Spacca Italia. Saremo impegnati sul tema, così come saremo mobilitati per una discussione vera sul Mezzogiorno con altri paradigmi”.
“In questa prima fase – concludono i segretari generali di Cgil e Uil Napoli e Campania – emerge, al di là delle diverse posizioni, una grande convergenza su interessi nazionali e democratici: un buon auspicio affinché un altro modello sociale ed economico sia possibile”.