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In trasferta in Germania per il referendum. La Cgil di Bologna e la Fiom dell’Emilia-Romagna hanno organizzato una due giorni di sensibilizzazione e informazione rivolta agli italiani che vivono e lavorano in terra tedesca, partendo da un luogo simbolo del lavoro, la più grande fabbrica europea, la Volkswagen di Wolfsburg. Tra i 60 mila dipendenti – tutti diretti – sono circa 5 mila gli expat che hanno diritto di voto, principalmente a loro è stato rivolto l’appello alla partecipazione portato oltre confine dalla delegazione emiliana, di cui facevano parte anche il segretario generale della Camera del Lavoro di Bologna, Michele Bulgarelli, e il segretario generale della Fiom regionale, Gianni Cotugno.
“La giornata a Wolfsburg – ci ha detto il segretario delle tute blu Cgil – è nata dall’idea di accendere la campagna referendaria in un luogo importante come la più grande fabbrica d’Europa. La Fiom dell’Emilia-Romagna e la Cgil Bologna hanno costruito negli ultimi dieci anni, a partire dal 2014, un rapporto di collaborazione con la Volkswagen di Wolfsburg, un patto transnazionale per migliorare la condizione dei lavoratori. Ed è stato evidente, anche in questa occasione, il forte elemento di solidarietà. E anche se vivono e lavorano in Germania, i nostri connazionali mantengono un legame forte con la madrepatria e vivono il loro rapporto con l’Italia con grande empatia e sensibilità. Questo spiega il grande interesse che abbiamo riscontrato spiegando loro l’importanza della battaglia referendaria che stiamo portando avanti in vista del voto di primavera”.


Wolfsburg non è stata l’unica tappa del viaggio. Che ha portato i dirigenti sindacali della Cgil a far tappa a Berlino, dove la delegazione ha incontrato la comunità italiana, tutte le realtà associative, le attiviste e gli attivisti, “al fine – racconta Cotugno – di mobilitare i nostri connazionali con la finalità di incrementare la partecipazione al voto all’estero. Nel confronto con i connazionali in Germania ci siamo resi conto che c’è ancora tanta strada da percorrere, tanto lavoro da fare, cercando di calibrare bene i messaggi: se a Wolfsburg l’attenzione massima era centrata sui quesiti riguardanti il lavoro, a Berlino la rete dei partiti e delle associazioni era focalizzata sul quesito inerente la cittadinanza”.


C’è grande attenzione anche fuori dai nostri confini su queste battaglie, è il pensiero e il ricordo che il segretario della Fiom emiliana porta con se. “Nella tappa di Berlino abbiamo portato i nostri saluti al congresso della Die Linke nel quartiere di Königsberg. Lì abbiamo avuto la conferma della solidarietà anche attiva che ci hanno mostrato rispetto a tutti i temi. E l’impegno concreto, da parte dei compagni tedeschi, a fare tutto ciò che sarà in loro potere per sensibilizzare i loro contatti, per facilitare la partecipazione al voto. A loro abbiamo lasciato i nostri volantini, come li abbiamo lasciati ai compagni della Ig Metall – il sindacato metalmeccanico tedesco che ha 300 italiani tra le fila dei suoi iscritti – che si sono impegnati a darci una mano”.
Si torna in Emilia- Romagna e a Bologna a mani piene. Forti di impegni e solidarietà che fanno ben sperare. Con la promessa di tornare a ridosso della data del voto, ma anche di visitare altri paesi europei nei quali gli italiani che vivono e lavorano sono tanti, ma, anche a migliaia di chilometri, il legame con l’Italia e con la Cgil è fortissimo.