Anche in Emilia-Romagna è partita ufficialmente la campagna referendaria. Si torna a Bologna, dove tutto è iniziato una decina di giorni fa con l’appuntamento nazionale e le parole di Landini e del professor Barbero. E a Bologna è tornato il segretario generale della Cgil questa mattina, 24 febbraio, per partecipare e concludere l’assemblea generale del sindacato regionale, davanti a una numerosissima platea di delegate e delegati del territorio. Al centro dell’assise, come si ripete ormai da giorni in casa del Quadrato rosso, la lunga rincorsa alla consultazione sui cinque quesiti, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza, cui gli italiani dovranno rispondere in una data ancora da definire, compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Il primo e più importante messaggio sul quale sta martellando il sindacato in questa fase è quello della partecipazione, della democrazia, del voto. Lo ha detto chiaramente Landini nel corso della mattinata.
Landini: “Il referendum è la rivolta di tutte le persone che hanno cuore la democrazia”
La partecipazione al referendum “è la rivolta di tutte le persone che hanno cuore la democrazia, infatti noi chiediamo innanzitutto di andare a votare. Lo slogan che abbiamo scelto, 'il voto è la nostra rivolta', vuol proprio dire che a partire da una scelta individuale, che è quella di andare a votare, si può, insieme, raggiungendo il quorum, rivoltare le cose sbagliate di questo Paese e dare un messaggio molto forte di fiducia nel futuro del nostro Paese”.
“Il referendum – ha detto Landini – permette di ottenere dei risultati molto precisi: dare diritti in più a chi oggi non ce li ha, tutelare la sicurezza, dare cittadinanza a 2,5 milioni di persone che vivono, lavorano e pagano le tasse ma non ce hanno la cittadinanza, estendere a più di quattro milioni di persone le tutele contro i licenziamenti ingiusti, anche ai giovani, ridurre drasticamente la precarietà. Significa dare garanzie di sicurezza nei luoghi di lavoro, visto che la maggioranza degli infortuni e delle morti sul lavoro avviene nelle ditte in subappalto e in appalto”.
Landini: “Dire di non votare ai referendum sarebbe un attacco alla democrazia”
“Le forze politiche – ha aggiunto Maurizio Landini – votino come pare a loro, ma credo che il punto fondamentale oggi sia quello di partecipare a questo voto, di andare a votare. E troverei un attacco alla democrazia se qualcuno decidesse di dire alle persone ‘Non andate a votare, andate al mare, disertate’. Sarebbe, io credo, una follia. Ognuno – ha aggiunto – voti quello che ritiene più opportuno, ma siamo a un passaggio fondamentale di partecipazione al voto”.
Massimo Bussandri, Cgil Emilia-Romagna: “Con il referendum ognuno di noi rafforzi la scelta che lo portò mella nostra organizzazione, quella di stare dalla parte giusta della società”
Il referendum è stato anche il centro della relazione del segretario generale della Cgil Emilia-Romagna. Massimo Bussandri. “Ciascuno di noi, noi che ogni giorno formiamo questa grande organizzazione, che sia delegato, che sia attivista, che sia sindacalista, che sia operatore della Cgil a ogni livello, ma, direi, ogni singolo militante della nostra organizzazione deve rafforzare, con grande orgoglio, la scelta che tanti anni fa lo portò a militare nella nostra organizzazione. Che è stata per tutti, per ogni singolo iscritto della Cgil, la scelta di stare dalla parte degli ultimi, di chi da solo non ce la fa, di chi è al sicuro o può essere al sicuro solo dentro a un grande movimento collettivo e dentro a una grande organizzazione collettiva, la scelta di stare da una parte sola che è la parte giusta della società”.