Se la Corte di Cassazione darà il via libera, il 48% dei piemontesi ha intenzione di andare a votare ai referendum sul lavoro, promossi dalla Cgil. Mancherebbe a oggi appena il 2% per raggiungere il quorum richiesto. In particolare, nella fascia d’età under 50, andrebbe a votare quasi il 60% degli aventi diritto, un’affluenza superiore a quella delle elezioni politiche. Il 41% degli intervistati, inoltre, andrebbe a votare quello sull'autonomia differenziata.

Sono questi i risultati più eclatanti emersi dal sondaggio commissionato dalla Cgil Piemonte a Youtrend e compilato nello scorso mese di settembre, coinvolgendo un campione di mille residenti.

Alla conferenza stampa di presentazione dei dati che ha avuto luogo il 21 ottobre nel salone Pia Lai della sede della Cgil a Torino e che ha lanciato la data di mobilitazione dei pensionati che il 31 ottobre si ritroveranno davanti al Grattacielo della Regione, erano presenti Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, Lorenzo Pregliasco, direttore responsabile di Youtrend e Beppe Mantovan, segretario generale dello Spi Cgil Piemonte.

Giorgio Airaudo, Cgil Piemonte: “Per il 51% la sanità pubblica è una priorità”

Per il 51% dei piemontesi la difesa della sanità pubblica è prioritaria, seguita dalla sicurezza nei luoghi di lavoro, l'industria automobilistica, il precariato, le discriminazioni. Questo dimostra che è giusta la scelta dei temi della nostra iniziativa sindacale – ha sottolineato Giorgio Airaudo –. Questa volta non basterà dire di andare al mare: negli ultimi venti anni chi si è opposto a questo strumento di partecipazione collettiva ha sempre invitato a non votare, ma a oggi siamo abbastanza sicuri che i nostri referendum si faranno”.

“La campagna referendaria – ha aggiunto il segretario generale della Cgil Piemonte – è già iniziata e parla di cittadinanza, che crediamo debba essere il futuro del sindacato. Il lavoro ne è parte costitutiva: noi vogliamo che un lavoratore si possa difendere se subisce un licenziamento illegittimo, vogliamo che possa avere una vera sicurezza sul lavoro, così come vogliamo che abbia la certezza di avere una sanità pubblica degna di questo nome”.

I pensionati dello Spi Cgil manifesteranno a Torino il 31 ottobre

Ciò che emerge dal sondaggio è anche il riconoscimento dell’impegno della Cgil sulle campagne di raccolta firme e sulle iniziative tematiche, come quella della sanità pubblica, la cui difesa è considerata azione prioritaria del sindacato: proprio per questo, pensionate e pensionati manifesteranno sotto al grattacielo della Regione Piemonte il 31 ottobre, a partire dalle 10:00, per contestare non solo la legge di bilancio a livello nazionale, ma anche le lacune delle politiche sulla non-autosufficienza a livello locale.

“Abbiamo raggiunto la quota di un milione di euro spesi dalle famiglie solo per le visite delle persone non-autosufficienti in Piemonte – ha dichiarato Beppe Mantovan, segretario generale dello Spi Cgil Piemonte –. Il rapporto Gimbe ci dice che l’aumento della spesa privata a livello nazionale dal 2023 al 2024 è stato del 13%. La mobilitazione parla di potere d’acquisto perché è il modo esatto di chiamare ciò che accade con le cure che i pensionati (e di conseguenza le loro famiglie) cercano di sostenere”.