“In questa fase storica in cui le democrazie hanno il grande problema della partecipazione, bisognerebbe stimolare e riavvicinare le persone al voto, un diritto individuale che possiamo esercitare collettivamente per cambiare le cose. È impensabile negare il diritto al voto a cinque milioni di fuorisede, studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori: la prossima primavera devono potersi esprimere sui referendum su lavoro e cittadinanza”. Così la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, presente alla conferenza stampa di presentazione del disegno di legge delle opposizioni sul diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, per motivi di studio, lavoro e cura.
L’Italia, ricorda Thomas Osbron dell’associazione Voto dove vivo, “è l’unico paese in Europa, insieme a Malta e Cipro, a non aver una legge di questo tipo, vogliamo unire le forze per un diritto garantito dalla nostra Costituzione ma che ancora, di fatto, non lo è”.