Il 3 marzo la Cgil Verona ha dato il via alla campagna referendaria con l'assemblea delle assemblee generali che ha riunito presso il Cinema Teatro San Michele tutti i delegati di tutte le categorie della provincia per parlare di diritti, lavoro e democrazia.

“Partecipare significa dare voce alla nostra lotta per un futuro più giusto”, ha scritto il sindacato scaligero sui social per dare notizia della propria assise che è stata aperta dalla segretaria generale provinciale, Francesca Tornieri. “Dobbiamo mettere in campo tutta la nostra volontà, tutta la nostra intelligenza e tutta la nostra fantasia per far passare l’importanza di questi referendum su lavoro e cittadinanza – ha detto la segretaria – e con essi rilanciare anche l'alto valore del voto democratico. Per questo motivo diciamo che, nella fase attuale, andare a votare è un atto di rivolta sociale”. Queste le parole della dirigente che ha voluto richiamare, nella sua relazione, lo slogan della campagna e il forte messaggio che rimanda alla partecipazione.

Il segretario della Cgil nazionale, Pino Gesmundo, chiude l'assemblea veronese

Nel corso della mattinata si sono alternati sul palco alcuni panel durante i quali le delegate e i delegati dei vari settori produttivi – due per l’industria e uno per i servizi – hanno attualizzato, attraverso la propria esperienza e la propria soggettività, i temi posti dai quesiti referendari: licenziamenti, precarietà, sicurezza, appalti, cittadinanza. A chiudere l’assemblea è stato il segretario confederale della Cgil nazionale, Pino Gesmundo.

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