La seconda tappa della delegazione Cgil verso il confine ucraino, per consegnare un carico di 17 tonnellate di beni di prima necessità per chi scappa dalla guerra, è a Bratislava, capitale della Slovacchia. Un Paese di appena cinque milioni di abitanti, che divide con l'Ucraina un confine di 80 chilometri, che sta ospitando, dall'inizio del conflitto, oltre 300 mila profughi.
L'appuntamento della delegazione Cgil e con i dirigenti del sindacato Koz. "All’inizio della guerra, nei primi giorni, molte persone sono arrivate nel nostro Paese. La pressione al confine era così alta che alcuni rifugiati hanno dovuto aspettare tre giorni per entrare", racconta il presidente Marian Magdosko: "È stato un momento molto difficile. Poi il governo è intervenuto, sono stati creati hotspot per registrare i rifugiati, adesso l’ingresso è scorrevole. Alcuni, dopo essere entrati e registrati, restano in Slovacchia, altri si spostano verso altri Paesi europei, ma l’organizzazione ora è migliorata".