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Oculisti, ginecologi, pediatri, cardiologi, neurologi, una folta schiera di specialisti che visitano, fanno diagnosi, offrono ascolto, orientano. Tutto gratuitamente. È un piccolo esercito di volontari quello attivo negli ambulatori della solidarietà dell’Auser, associazione per l'invecchiamento attivo che ha aderito all'iniziativa Insieme per la Costituzione e alle manifestazioni nazionali del 24 giugno in difesa del diritto alla salute e del 30 settembre per il lavoro e contro la precarietà.
Sei aperti ormai da anni, a Borgomanero (Novara), Biella, Cosenza, Larino (Campobasso), Siena, Firenze, e due prossimi a essere inaugurati in Puglia, danno risposte a dubbi e problemi di salute di cittadini in difficoltà economiche, anziani con il minimo di pensione, immigrati, ma anche persone che non trovano posto nelle strutture pubbliche, o se lo trovano è troppo lontano dal luogo di residenza.
“La prima esperienza è nata a Borgomanero dalla necessità di aiutare la popolazione in un territorio che stava perdendo la sua identità e le sue peculiarità, per una forte propensione verso l’industria, dove si stava disinvestendo sulle strutture sanitarie – spiega Lella Brambilla, vice presidentessa nazionale dell’Auser -. Medici, in pensione e non, si sono messi a disposizione dei cittadini, diventando un punto di riferimento per chi è povero, in difficoltà economica, senza permesso di soggiorno, anche e soprattutto in quelle specializzazioni che di fatto sono a pagamento, come oculistica e odontoiatria”.
Difficile fare un censimento dei volontari impegnati negli ambulatori, perché il loro numero cresce man mano che gli specialisti vanno in pensione e si uniscono al progetto. “A Larino, in Molise, l’ambulatorio è stato creato dopo il taglio dei servizi e dei reparti dell’ospedale – prosegue Brambilla -. Molti medici hanno pensato che non fosse accettabile portare le persone a 30-40 chilometri di distanza, magari di montagna, per fare un’ecografia”.
L’accesso alle cure è il motivo per il quale verranno aperti gli ambulatori in Puglia, in aree interne e disagiate, lontane dai centri ospedalieri che hanno comunque estenuanti e chilometriche liste d’attesa. Questi ambulatori non si sostituiscono al servizio pubblico, ma anzi sopperiscono alle carenze sempre più grandi dell’assistenza territoriale e di base, e spesso vengono accolti come una manna dal cielo dai medici di famiglia, ben contenti di poter contare su una struttura in grado di fornire prestazioni specialistiche ed esami di immediata esecuzione, soprattutto per quei pazienti che non necessitano di ricovero immediato.
Stessa filosofia per gli ambulatori infermieristici dell’Auser, presenti in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia. Fanno prelievi e piccole medicazioni, controllano la glicemia, portano le provette, rappresentano un punto di riferimento per la popolazione lì dove l’assistenza non c’è, concorrendo a migliore la funzionalità di un servizio che spesso è carente.