Partecipazione, dei lavoratori e delle lavoratrici nelle imprese, delle parti sociali nella definizione delle politiche industriali. E ruolo dello Stato e del pubblico nella fase di rilancio del Paese che si apre con la ripartenza dalla pandemia e l’arrivo delle risorse europee per il Pnrr. Queste le parole chiave del confronto che ha aperto il pomeriggio della prima delle Giornata del Lavoro al via da stamani a Bologna.
Al Teatro Duse, a ragionare di "Democrazia economica e partecipazione per nuove politiche industriali" si sono confrontati Stefano Bonaccini, presidente Emilia Romagna; Gianna Fracassi, vice segretaria Cgil; Laura Pennacchi, economista, Francesca Re David, segretaria generale Fiom; Carlo Tamburi, direttore Enel; Alberto Vacchi, amministratore delegato Ima Group; sollecitati da Roberto Mania de La Repubblica
Il nostro Paese sconta una diffidenza, una “tara” storica da parte della classe imprenditoriale rispetto all’idea di partecipazione e di democrazia in fabbrica” Esistono isole felici, come ad esempio l’Emilia Romagna forte di una lunga tradizione di relazioni industriale in azienda e a livello territoriale. Per depotenziare i rischi e far emergere le potenzialità della fase che abbiamo di fronte c’è bisogno di un maggior ruolo dello Stato e del pubblico.