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Qualcosa sicuramente si muove dopo mesi di richieste dei sindacati confederali e di temporeggiamento di Palazzo Chigi. Oggi (18 novembre) è stato lo stesso premier Draghi a confermare l’avvio immediato di una trattativa con i sindacati con l’obiettivo di discutere sia di Legge di Bilancio, sia delle linee di una futura (prossima) riforma della legge Fornero. E proprio mentre Draghi confermava il suo imprimatur su un’operazione che dovrebbe evitare la rottura con i sindacati, sono arrivate le parole del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, secondo il quale l’apertura di una trattativa con le parti sociali per cambiare la riforma Fornero non era un fatto scontato. Anzi è un importante dato politico.
Orlando: un fatto importante
Il ministro – che è intervenuto questa mattina al Congresso nazionale dell’Auser – ha voluto anche cominciare ad introdurre qualche elemento di merito. “L’obiettivo è un sistema contributivo superando la lotteria di quota 100, ma facendo i conti con le distorsioni del sistema". Ed il primo nodo da affrontare è quello che "bassi salari e discontinuità lavorativa produrranno una impossibilità di andare in pensione per una generazione, non solo di giovanissimi". Come è evidente si tratta di uno dei cavalli di battaglia di Cgil, Cisl, Uil. Ed è anche molto importante che il ministro abbia recepito un’altra delle battaglie decisive. “Bisogna evitare – dice Orlando - che a condizioni diverse corrispondano trattamenti eguali" con un "riconoscimento dell'altra faccia: se prendo quello che ho dato vado quando è possibile, non dico quando voglio perché creerebbe della confusione, ma un margine di flessibilità ci deve essere visto che mi stai restituendo quello che ho dato". E c’è anche un altro lato della questione: "Se non garantiamo la pensione alla generazione di 40enni avremo un problema di evasione contributiva".
Cgil, Cisl, Uil: la mobiltazione prosegue
Per i sindacati si tratta sicuramente di notizie positive. Ma ovviamente un conto sono le intenzioni, altro conto le decisioni politiche fattuali. Per questo Cgil, Cisl, Uil hanno deciso di prosegue la campagna di mobilitazione unitaria, già in corso in queste settimane nei diversi territori, per migliorare i contenuti della Manovra che i sindacati ritengono “inadeguata a dare risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese”. Cgil, Cisl e Uil chiedono nello specifico di “migliorarne i contenuti sulla base della piattaforma sindacale unitaria. In particolare su pensioni, fisco, lavoro, sviluppo e sociale”. Tra le tante iniziative, quella delle Marche, dove sabato 20 novembre, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concluderà ad Ancona, in piazza Pertini, la manifestazione regionale unitaria delle Marche, che avrà inizio alle 10.
Landini: è il momento di cambiare regole
Parlando all’assemblea dei sindacati di pensionati di ieri (17 novembre), il leader della Cgil aveva detto con nettezza che la riforma della Fornero non si può più rimandare. Il sistema previdenziale va cambiato subito e per la riforma Fornero "è venuto il momento non di qualche aggiustamento ma di fare una riforma vera". Il segretario generale della Cgil ha spiegato poi che martedì sera è successa una cosa importante: c’è stata una dichiarazione ufficiale al tavolo di Palazzo Chigi che, a partire dai primi giorni di dicembre, il governo è pronto ad avviare un confronto e una trattativa con il sindacato su cosa significa modificare la legge Fornero". Si tratta di un segnale molto importante e dall’epoca delle grandi riforme degli anni Novanta fino ad oggi, il sindacato non era mai stato coinvolto nella elaborazione degli interventi sulle pensioni.