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Il silenzio del governo sulle pensioni è inaccettabile, così come l'assenza di tavoli di confronto aperti, visto che l'ultimo incontro con le organizzazioni sindacali risale addirittura al 18 settembre scorso.
È questa la dura presa di posizione della Cgil. "I dati recentemente presentati dal presidente del Civ dell’Inps alla relativa commissione parlamentare – afferma Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil – devono essere analizzati con urgenza per avviare politiche che promuovano lo sviluppo e la crescita del nostro Paese."
Investire nella qualità del lavoro, attacca Ghiglione, “dovrebbe essere una priorità per un governo che ambisce a costruire il futuro. Tuttavia, di fronte alle sfide cruciali come quella demografica, il governo continua a proporre misure spot e slogan di propaganda politica, ignorando completamente la gestione del flusso migratorio, fondamentale per i prossimi anni. Ogni anno, migliaia di giovani lasciano il nostro Paese in cerca di prospettive lavorative altrove".
"Il fondamento della previdenza è il lavoro dignitoso, stabile, sicuro e adeguatamente retribuito, come indicato nei referendum della Cgil. È cruciale aumentare i salari attraverso il rinnovo dei contratti collettivi nel settore pubblico e privato per garantire retribuzioni adeguate e rafforzare le entrate contributive del nostro sistema previdenziale. Inoltre, è indispensabile intensificare la lotta contro l'evasione contributiva e fiscale, rendendo il sistema di accertamenti e ispezioni più efficiente, una direzione opposta a quella intrapresa finora dal Governo con numerosi condoni," prosegue Ghiglione.
"A fine anno scadranno diverse misure di flessibilità nel nostro sistema previdenziale, come l’ape sociale, quota 103 e opzione donna, tutte misure già profondamente ridimensionate o azzerate. Non sappiamo quali siano le intenzioni del governo al riguardo," aggiunge la sindacalista.
Non solo: "Il differimento del Tfs/Tfr dei dipendenti pubblici, nonostante l'indicazione della Corte costituzionale per un intervento, vede un immobilismo dell’esecutivo che ha utilizzato le ultime due leggi di bilancio per fare cassa sulle pensioni: tagliando quelle dei dipendenti pubblici, riducendo la rivalutazione delle pensioni e azzerando la flessibilità in uscita con la cancellazione di opzione donna, il restringimento dell’ape sociale e quota 103 con il calcolo contributivo, e non prorogando il contratto di espansione," denuncia Ghiglione.
"L'obiettivo prioritario per la Cgil rimane la costruzione di un sistema pensionistico equo, introducendo maggiori elementi solidaristici a favore delle persone più deboli nel mercato del lavoro, a partire da giovani e donne, e di chi ha svolto attività usuranti o di cura," conclude Ghiglione.