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Una mensilità in più all’anno. Questa l’importante novità per i pensionati italiani: dal prossimo gennaio “le pensioni – spiega lo Spi Cgil – saranno rivalutate in modo significativo, consentendo un’importante tutela del potere d’acquisto e portando di conseguenza un adeguamento al costo della vita per tutti, seppur parziale”.
Il meccanismo di calcolo “è stato riconquistato dai sindacati dei pensionati lo scorso anno con il Governo Draghi dopo anni di mobilitazioni e definisce una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, del 90% da quattro a cinque volte e del 75% per quelle superiori a cinque volte”.
Pensioni più pesanti
Per effetto di questo meccanismo e di un indice d’inflazione stabilito al 7,3% dall’Istat, le pensioni dunque aumenteranno. Alcuni esempi:39 euro mensili in più per quelle che vanno da 525 a 722 euro, 52 euro in più per quelle da 898 euro, 62 euro in più per quelle da 1.073 euro, 75 euro in più per quelle da 1.244, e via a salire.
“Dopo anni di blocchi e di tagli – prosegue lo Spi Cgil – la rivalutazione delle pensioni torna quindi a pieno regime, portando una boccata d’ossigeno per milioni di pensionati italiani in un momento particolarmente complicato per il nostro Paese, con il forte aumento dei prezzi e delle bollette”.
Il commento del segretario generale Ivan Pedretti
Il segretario generale Spi Cgil Ivan Pedretti evidenzia che “dopo la legge delega sulla non autosufficienza, ora arriva la rivalutazione delle pensioni. Il meccanismo di calcolo che abbiamo riconquistato un anno fa nel confronto con il Governo Draghi porterà da gennaio importanti aumenti per tutti”.
Per ottenerlo, conclude Pedretti, ci sono volute “piazze, manifestazioni, iniziative. Oggi possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e di aver ottenuto maggiori diritti e tutele per le persone che rappresentiamo”.