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“Nelle prime bozze di programma del nuovo governo Pd-5Stelle che sono circolate non c'è la riforma delle pensioni. Ma mettere mano alla riforma Fornero per cambiarla è una priorità”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenendo a margine dell'assemblea generale della Camera del Lavoro a Reggio Emilia.
Landini ha ribadito ancora una volta che “la Cgil non ha governi amici. Che siano di destra, di sinistra o di centro”, ma li giudica “per quello che fanno e per i risultati che raggiungono per le persone che rappresentiamo”. “Abbiamo contrastato il Governo precedente – ha aggiunto il leader della Cgil - perché non condividevamo certe scelte. Abbiamo i nostri valori, in primis antifascismo e antirazzismo. Quando abbiamo sentito qualcuno che chiedeva i pieni poteri, abbiamo detto che la nostra Costituzione va difesa. I pieni poteri ce li aveva Mussolini ed è stato cacciato per avere una democrazia che va continuamente praticata”.
Rispetto all'appellativo di “governo della svolta” riferito al Conte bis, Landini è molto cauto: “Me lo auguro, ma voglio capire cosa significa. La svolta ci sarà per noi se i lavoratori pagheranno meno tasse e avranno uno stipendio più alto”. C'è poi un problema di metodo sul quale la Cgil insiste: “Non si cambia il Paese senza confrontarsi con lavoratori e sindacati – ha detto ancora Landini - e se non avverrà questo, ci mobiliteremo. Ci sono tanti problemi, dalle pensioni al rinnovo dei contratti fino al precariato dei giovani. In passato i sindacati sembravano diventati un orpello inutile, ma chi lo ha pensato non ha fatto mai una bella fine in politica...".
"Chiediamo poi - ha aggiunto - che i contratti nazionali abbiano un valore erga omnes e che vengano cancellati i 'contratti pirata': malattia, ferie, Tfr, maternità, infortuni e salario minimo siano uguali per tutti i lavoratori a prescindere dal rapporto di lavoro che hanno". Infine sul reddito di cittadinanza: "Occorre analizzare bene se ha funzionato, perché si può essere poveri anche con un reddito. Il contrasto alla povertà è fondamentale. Il lavoro non lo creano i centri per l'impiego e occorre creano un piano straordinario per aumentare i posti d'occupazione sia al nord sia al sud".
Infine, Landini ha dedicato un passaggio all'Europa: “Le politiche europee – ha detto - le dobbiamo cambiare parlando assieme all'Europa. Così come con l'Europa dobbiamo cambiare il regolamento di Dublino affinché i migranti non siano solo una questione italiana e non discutendo con Orban o coi polacchi. Oggi è necessario portare messaggi che ricostruiscano la solidarietà tra i popoli e che non mettano in piedi una guerra tra poveri".