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Tutto pronto per l’assegno temporaneo per i figli minori. In attesa dell’assegno unico, che è stato previsto da un disegno di legge per cui si attendono i decreti attuativi e che prenderà il via il primo gennaio 2022, dal primo luglio al 31 dicembre sarà in campo la soluzione ponte dedicata ai lavoratori autonomi e ai disoccupati, che non hanno modo di richiedere l’assegno al nucleo familiare.
Una misura importante visto che la platea dei beneficiari dell’assegno temporaneo è stata stimata in circa un milione 800 mila famiglie e i figli destinatari sono circa 2,7 milioni.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Colletti dell’Inca nazionale, il patronato della Cgil, di aiutarci a ricostruire quali sono gli elementi principali di questo strumento.
A chi spetta? “A tutti coloro che non hanno diritto all’assegno al nucleo familiare. Quindi ai lavoratori autonomi, ai soggetti inattivi, ai disoccupati di lungo periodo che non hanno più accesso alle misure di sostegno al reddito, agli incapienti che non pagano le tasse e non hanno un datore di lavoro”.
Quali requisiti devono avere? “Devono essere cittadini italiani o di uno stato membro dell’Unione europea o familiari titolari di diritto di soggiorno, o cittadini non appartenenti all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o ricerca per un periodo di almeno sei mesi. Un altro requisito è essere soggetto al pagamento di imposta sul reddito in Italia. Essere residente e domiciliato in Italia con figli a carico fino al 18esimo anno di età. O avere la residenza in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativa, o essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato almeno semestrale”.
Qual è l’importo degli assegni? “L’importo mensile è legato al calcolo dell’Isee, che quindi deve essere presentato in sede di domanda. Con un Isee di 7.000 euro, si va da 167,50 euro al mese per ciascun figlio nei nuclei familiari con due figli minori, a 217 euro per ciascun figlio nei nuclei familiari con tre figli minori. Questi sono gli importi massimi. Con un Isee di 50mila euro, si avranno gli importi minimi, 30 euro per figlio nei nuclei con due figli, 40 euro per figlio nei nuclei con tre figli. Con un Isee che supera i 50mila euro non si avrà diritto all’assegno”.
Altri elementi da sottolineare? “L’assegno sarà compatibile con il reddito di cittadinanza e, per ora, resta compatibile fino al 31 dicembre anche con i vari bonus, bonus bebè, bonus nascita etc. Un altro elemento importante è che nello stesso decreto approvato dal Consiglio dei Ministri è stata prevista una maggiorazione degli importi per l’assegno al nucleo familiare: dal primo luglio al 31 dicembre aumenteranno di euro 37,50 per ciascun figlio nei nuclei familiari con due figli, di 55 euro per ciascun figlio nei nuclei familiari con tre figli”.
Dove si può presentare domanda? “Lo stesso decreto prevede che la domanda si possa fare presso i patronati. Noi all’Inca Cgil siamo già pronti e attendiamo che l’Inps metta online la procedura telematica. L’istituto pagherà direttamente sul conto del contribuente l’importo mensile dell’assegno. In caso di affido condiviso si potranno presentare due domande distinte e la somma sarà ripartita al 50 per cento tra i due genitori. Le domande si possono presentare entro il 30 settembre e fino a quella data saranno eventualmente pagati i mesi arretrati a partire dal primo luglio. Quindi – ci spiega Giuseppe Colletti – il consiglio è quello di rivolgersi ai Caaf della Cgil per ottenere l’Isee e poi andare all’ufficio del patronato Inca per presentare la domanda”.