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Sono quasi mezzo milione le domande già presentate per l’Assegno unico e universale ai figli, la novità entrata in vigore il primo gennaio scorso. Una partenza bomba, se calcoliamo che sono passate appena due settimane dal lancio. L’assegno, di un importo che va da 50 a 175 euro per ogni figlio, verrà erogato, mensilmente, dal primo marzo, alle famiglie con figli sotto i 21 anni di età che abbiano presentato regolare istanza. Il problema, a scorrere questi primi dati, è rappresentato dal fatto che il 94% dei richiedenti, finora, ha inoltrato autonomamente la propria domanda all’Inps.
“Il timore – ci spiega Anna Bilato, del Collegio di presidenza dell’Inca nazionale, il patronato della Cgil – è che in molti, agendo da soli, abbiano fatto la domanda senza prima richiedere l’Isee. Ma se si inoltra la domanda senza presentare l’Isee scatta automaticamente il diritto all’assegno minimo, quello di 50 euro al mese, quello che, nella scala dei redditi, è destinato alle famiglie che hanno un reddito di 40mila euro, per capirci. Il rischio, se non si abbina l’Isee nei tempi corretti, è che i pagamenti siano ridotti rispetto a quanto si potrebbe ricevere e, presentando l’Isee in un secondo momento, l’adeguamento dell’assegno avverrebbe comunque solo in un momento successivo”.
L’Inca Cgil è in prima linea tra i soggetti che possono accompagnare i cittadini nell’iter della richiesta. Per evitare errori o ritardi qual è il consiglio e come vi state organizzando? “Nel nostro modello organizzativo, studiato per ottimizzare i tempi di gestione delle pratiche e garantire l’importo corretto fin dalla prima mensilità a chi si rivolge a noi, il consiglio è di andare prima ai nostri Caaf per ottenere l’Isee e poi presentarsi all’Inca muniti di Isee e inoltrare domanda. Solo così il richiedente riceverà l’importo che gli spetta fin dal primo assegno di marzo. Per questo, in questa fase, agli sportelli Inca le domande presentate non sono ancora tantissime: chi si è rivolto già alla Cgil è stato mandato prima ai Caaf dove è in attesa della certificazione Isee. L’onda di piena delle domande qui all’Inca ce l’aspettiamo nelle prossime settimane. Ma sono tantissime le telefonate che riceviamo tutti i giorni in cui gli utenti ci chiedono informazioni sulla documentazione che serve, su quale sia il percorso giusto da seguire”.
Quali sono le cose da portare all’Inca per non fare un viaggio a vuoto? “Occorre portare l’Isee, il codice fiscale del figlio o dei figli, quello dell’altro genitore e l’iban del conto sul quale dovrà essere corrisposto l’importo. La procedura è molto semplice ma conviene farla al patronato per essere sicuri di non fare errori e ricevere l’importo giusto alla fine dell’iter”.
Quali sono le situazioni particolari da tenere d’occhio? “Se ci sono figli con disabilità è importante che il genitore lo comunichi sia al Caaf per l’Isee, sia all’Inca, perché sono previste maggiorazioni diversificate rispetto al grado di disabilità. È fondamentale produrre la documentazione sanitaria corretta. Importante anche sapere che l’importo spetta, per i nascituri, fin dal settimo mese di gravidanza”.
Nelle vostre sedi quindi è tutto pronto per il boom di domande che vi aspettate a breve? “In ogni territorio e in ogni ufficio Inca ci sono sportelli dedicati alla domanda per l’assegno unico. Degli operatori seguiranno nello specifico questo servizio e anche nei luoghi di lavoro delegati e delegate si stanno attivando per indirizzare al patronato Inca della Cgil chi può richiedere questa prestazione”.