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"Voglio ringraziare il presidente della Prs, Rudolphe Schmid, per l'illuminante intervista rilasciata oggi al Corriere del Mezzogiorno, da cui abbiamo appreso molti elementi utili che confermano quanto pensavamo e rendono inutile il confronto tra le parti previsto dalla procedura. In primis, siamo sollevati dal fatto che la società esiste davvero, e non si tratta solo di una buca delle lettere – ma ha un ufficio in un co-working – sebbene con un capitale abbondantemente al di sotto di quello del cral dei dipendenti dello stabilimento Whirlpool di Napoli". Così Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli.
"Schmid ci ha poi confermato la totale doppiezza dell'amministratore delegato di Whirlpool Italia, La Morgia, che mentre trattava al tavolo del ministero, si accordava per la cessione dello stabilimento. Riguardo all'incontro dell'amministratore delegato di Prs, Alberto Ghiraldi, con il sindaco di Napoli, sarebbe interessante sapere se, nell’esporgli il progetto, gli ha parlato anche di Nomos, la società con cui ha tentato di produrre container autorefrigeranti, usando anche soldi di una finanziaria della Regione Lombardia per un milione e mezzo. Un’operazione fallita nel 2017 e che sembra voglia riproporre per il sito di Napoli", continua il sindacalista.
"Vorremmo suggerire a Schmid, comunque, di evitare di cercare eventuali mediatori, perché i lavoratori e il sindacato non affidano la vertenza a nessuno. Inoltre, invece di dare numeri a caso, suggerirei al presidente di studiare la legislazione italiana, che, nel caso di cessione del ramo di azienda, prevede il passaggio di tutti i lavoratori al 'cessionario', come anche di leggere le carte che firma, come l'avvio della procedura inviata due giorni fa, che recita 'tutti i rapporti di lavoro, relativi al ramo d'azienda, proseguiranno senza soluzione di continuità'. È anche utile aver appreso che 'per almeno 24 mesi' nessuno lavorerà", aggiunge il dirigente sindacale.
"Infine, ci dispiace che il presidente sia contrariato dal fatto che le notizie siano uscite troppo presto. Purtroppo, in Italia si sa sempre tutto prima e di solito i sindacati sono sempre ben informati. Il colmo è aver pensato che dalla Svizzera si potesse fare il 'pacco' ai lavoratori napoletani, che, com'è noto in tutto il mondo, di 'pacchi' se ne intendono", conclude l'esponente Fiom.