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È stato firmato ieri notte in sede governativa, dopo mesi di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Wartsila, un primo accordo, che stabilisce le tappe del percorso per la reindustrializzazione dello stabilimento di Trieste e per la tutela dei livelli occupazionali, diretti e dell'indotto. Lo dichiara in una nota Luca Trevisan, segretario nazionale della Fiom Cgil.
L'accordo, spiega il sindacalista, "ripristina temporaneamente le attività produttive dello stabilimento, vincolando Wartsila a non attivare alcuna procedura sui licenziamenti almeno fino al 30 settembre 2023.
Allo stesso tempo la multinazionale finlandese è vincolata alla presentazione, entro il 31 gennaio 2023, di un piano industriale comprensivo degli investimenti per le attività non coinvolte dal processo di reindustrializzazione con l'obiettivo di garantire i posti di lavori nei siti di Trieste, Napoli e Genova".
"L'intesa raggiunta in sede governativa - inoltre - impegna il ministero delle Imprese e del Made in Italy ad attivarsi per la presentazione di progetti industriali tesi a garantire il futuro dello stabilimento, dei livelli occupazionali e delle ricadute per il territorio triestino".