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L’Italia è rovente, per le alte temperature e per gli incendi che si susseguono senza soluzione di continuità da Nord a Sud. E le previsioni del tempo annunciano temporali e piogge torrenziali. A far fronte a tutte queste emergenze che mettono a rischio la sicurezza del territorio, dei cittadini e delle cittadine il Corpo dei vigili del Fuoco. Sono troppo pochi e, nonostante impegni e promesse, non sono partite le assunzioni ne sono migliorate le condizioni di lavoro.
Mauro Giulianella Fp Cgil Vvf, Massimo Vespia Fns Cisl, e Franco Giancarlo Confsal Vvf, hanno preso carta e penna e scritto alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Abbiamo più volte manifestato l'esigenza, oramai improcrastinabile, di ottenere stanziamenti specifici indirizzati ad incrementare gli organici del corpo, in atavica carenza sia nel settore operativo, sia in quello del ruolo tecnico professionale". I tre dirigenti sindacali spiegano: "Alle promesse non sono seguiti i fatti. L'assenza di due direttori centrali, quello delle risorse umane dell'amministrazione generale, oltre all'ormai prossima uscita per collocamento a riposo del direttore della difesa civile, rappresentano una condizione senza precedenti. Il personale, anche in questi giorni di grandi emergenze, con grande sacrificio e senso di responsabilità è costretto a sopperire alle carenze, facendo ricorso a estenuanti turni aggiuntivi mettendo a rischio la propria incolumità con l'unico scopo di garantire la tutela e la salvaguardia dei cittadini contribuenti".
Si sa, il lavoro dei vigili del fuoco è tra quelli più rischiosi, eppure proprio loro non hanno l’assicurazione Inail sugli infortuni. I paradossi del nostro ordinamento! Che deve essere superato, proprio per questo il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini è il primo firmatario di una petizione che chiede l’ingresso dei vigili del fuoco nell’Inail.
Ma ora è più urgente ampliare il numero di uomini e donne in servizio per questo i firmatari della missiva affermano: “Questo esempio di grande professionalità dimostrata dai Vigili del Fuoco anche in questi giorni di grandi emergenze incendi che stanno flagellando il Paese a cui faranno seguito come spesso accade piogge torrenziali, violenti temporali con grandinate straordinarie cambiando lo scenario di intervento ma non l’impegno gravoso della categoria, merita da parte delle Istituzioni, del Governo, un grande impegno morale ed economico finalizzato quantomeno a colmare in breve tempo, con un piano triennale, quel vuoto esistente tra la dotazione organica teorica (39.500 unità) e quella reale (35.000 unità).
Servono quindi 4.500 unità per lavorare nell’ordinarietà e comunque in emergenza: ecco perché auspichiamo in un potenziamento che possa contare almeno 40.000 unità operative e 5.000 unità del Ruolo Tecnico Professionale”. Lo stato di agitazione è stato proclamato, ora spetta alla ministra e al Governo rispondere positivamente e celermente alle questioni poste da lavoratori e organizzazioni sindacali. Nel frattempo, potremo continuare a contare sui “i pompieri”.