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Incendi, alluvioni, terremoti e ogni altra qualsivoglia situazione: loro, ci sono sempre, pronti a intervenire in prima linea in tutti i frangenti e il più rapidamente possibile. Solo che adesso ad essere in emergenza sono proprio i Vigili del fuoco, sempre più sotto organico, assai poco considerati e tutelati, non adeguatamente retribuiti e con mezzi obsoleti a disposizione. Per questo il Corpo dei Vvff ha deciso di organizzare una manifestazione nazionale per mercoledì 14 settembre, a Roma, in piazza Santissimi Apostoli, a partire dalle 9.
Il 'cahier des doleances' è lunghissimo, come hanno illustrato i sindacati, nel corso di una conferenza stampa presso la Camera dei deputati, sollecitando le forze politiche a dare risposte sul comparto al più presto. "Lo stato d'agitazione del Corpo è iniziato a luglio - ha ricordato Mauro Giulianella, coordinatore nazionale dei Vvf per la Fp Cgil - e culminerà per l'appunto la prossima settimana in piazza a Roma. Non c'è più tempo da perdere e, non a caso, abbiamo scelto Montecitorio per la conferenza stampa, affinché anche chi arriverà nel Palazzo a fine mese nella prossima legislatura possa prendere a cuore le nostre richieste. Abbiamo notato che ben poca attenzione è stata data nei programmi elettorali dei partiti agli interventi mirati a migliorare il dispositivo di soccorso in Italia, in grado di dare garanzie concrete ai cittadini".
Eppure, sono proprio i Vigili del fuoco a non fermarsi mai. Lo attestano i dati: negli ultimi tre anni gli interventi effettuati sono cresciuti da 700 mila a circa un milione. Una vera e propria esplosione. "Garantiscono un servizio indispensabile e sono insostituibili nel soccorso urgente - precisa Massimo Vespia, responsabile dei Vvf per la Fns Cisl -; non a caso, è il Corpo più amato dagli italiani. Lavorano quotidianamente su un soccorso ordinario in modo straordinario. Malgrado ciò, abbiamo impiegato più di 70 anni per avere un'armonizzazione stipendiale con gli altri Corpi dello Stato. E manca ancora la parte accessoria, tanto che le differenze economiche rispetto ad altri comparti statali permangono imbarazzanti".
Così come a rendere le condizioni di lavoro ancora più estenuanti è la carenza d'organico. A garantire una mole di lavoro in continuo aumento - non più solo d'estate per via degli incendi, ma 365 giorni l'anno - non corrisponde un incremento degli addetti. Anzi, al contrario, risultano in diminuzione. A fronte di una dotazione teorica di 39.500 unità, sono solo 35 mila gli operatori disponibili, dei quali 33 mila operativi e duemila nel ruolo tecnico-professionale. "Una carenza pesante di almeno 4.500 persone, che si ripercuote sulla qualità del servizio - osservano i sindacati -. Serve un incremento occupazionale attraverso uno stanziamento economico specifico, tale da garantire un vero potenziamento con 40 mila unità operative e 5 mila tecnici professionali".
"Il problema occupazionale è atavico e ha ripercussioni su tutta l'organizzazione del lavoro - denuncia Franco Giancarlo, responsabile Vvf del Confsal - ad esempio, per mancanza di personale, vengono chiusi distaccamenti periferici. Ciò incide sull'efficacia del servizio e sui livelli di sicurezza. Per non parlare della composizione delle squadre d'intervento, a volte ridotte da cinque a quattro unità, sempre per carenze d'organico, con gravi rischi d'incolumità del personale. Senza dimenticare che non si riesce più a coprire neanche coloro che vanno in pensione, circa un migliaio all'anno, rispetto all'ultimo bando di concorso che prevedeva 300 neo-assunti".
Ma è un po' tutto il sistema di Protezione civile che va ammodernato. "Il Corpo dei vigili deve essere utilizzato per redigere i piani d'emergenza territoriali: attualmente il loro campo d'azione e le modalità d'intervento non sono chiare - spiega Giulianella -. Va individuata la cornice d'intervento di ogni singolo ente e Corpo che ne fa parte, con una revisione dell'articolo 10 del Codice di Protezione civile del 2018, facendo dei Vvf il traino principale di tale processo. La nostra richiesta è di far diventare proprio i Vigili del fuoco l'organo di collegamento degli amministratori comunali, provinciali e regionali per tutti gli aspetti riguardanti gli scenari emergenziali ipotizzabili".
La salute e la vita di quelli che possono definirsi i professionisti del soccorso dipendono da una pluralità di fattori e da altrettante tutele, che però non ci sono. "Pur essendo altamente esposta agli infortuni. - sottolinea Giulianella -, la categoria è sprovvista di un'assicurazione Inail, né esiste un elenco statistico delle malattie professionali riconosciute, cui i Vigili del fuoco sono soggetti. Oltretutto, abbiamo scoperto che molti lavoratori si ammalano di tumore non appena vanno in pensione, ma anche di questo nessuno sa nulla. Insomma, è inaccettabile che la categoria non abbia un'adeguata procedura per il riconoscimento delle cause di servizio e dei rimborsi spesa in caso d'incidente".
Inoltre, Fp, Fns e Confsal richiedono la riduzione del percorso legato ai sei scatti stipendiali, già finanziati dalla legge di Bilancio 2022 in modo da dare garanzie al personale in procinto di andare in pensione. La categoria rivendica anche l'avvio della previdenza complementare attraverso il fondo Perseo Sirio, già utilizzato nella pubblica amministrazione. Delle specifiche risorse economiche serviranno anche per la riapertura della legge delega necessaria per un correttivo ordinamentale utile a semplificare il lavoro e la carriera dei Vvf. Il rilancio delle attività di soccorso tecnico urgente dovrà riconoscere il valore della professionalità acquisita alle figure di responsabilità, come quella dei capisquadra, unici responsabili dell'intervento.
In tema di riorganizzazione, infine, bisognerà prevedere, secondo le tre sigle sindacali, così come già avviene in altri Corpi dello Stato, il vertice unico, superando la dicotomia capo del Corpo e capo del Dipartimento. "La nomina a Prefetto di un dirigente generale proveniente dalla carriera tecnica del Corpo dei vigili è la nostra richiesta, il capo Dipartimento dovrà essere un Vigile del fuoco. sarà anche necessario prevedere, come avviene in tutte le amministrazioni pubbliche, l'istituzione di un unico comparto di contrattazione per i dirigenti e di uno per il restante personale, ponendo fine all'attuale divisione interna che vede oggi il personale direttivo nel comparto di contrattazione dei dirigenti completamente fuori dal soccorso e dalle responsabilità insite nel ruolo che ricoprono".
Non ultima, la questione del contratto. "Il rinnovo del ccnl 2022-24, scaduto da otto mesi, deve trovare la sua conclusione prima della scadenza del triennio; basta con le 'vacanze contrattuali' irrisorie, il personale aspetta risposte. questo è il momento giusto per darle", concludono le organizzazioni sindacali.