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Presidio degli ex navigator ieri, 25 settembre, a Roma organizzato da Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uil Temp, sotto la sede del ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Una delegazione composta da sindacati e lavoratrici è stata ricevuta dal vicecapo di gabinetto del Ministero, Luca Sabatini, e dal direttore generale delle Politiche attive, Massimo Temussi.
“Nell'incontro il governo ha comunicato che l'esplorazione tecnica rispetto a possibili progetti in capo alla Sviluppo Italia Lavoro, già proposto come eventuale soluzione nei mesi scorsi, ha avuto esito negativo – spiegano in una nota i sindacati – poiché saranno realizzati dall'agenzia con personale interno, senza ulteriori risorse. Riguardo al piano di rafforzamento dei centri per l’impiego, avviato nel 2019, permangono gravi ritardi da parte delle amministrazioni regionali: circa 6 mila assunzioni fatte a fronte di circa 5 mila ancora da fare”.
Esaurita la via dei progetti e la moral suasion nei confronti delle amministrazioni, puntualizzano Felsa, Nidil e UIltemp, attuata mediante penalizzazioni nei confronti delle regioni inadempienti, il Ministero ha comunicato di non avere strade alternative per una soluzione occupazionale, pur rimarcando l’assenza strutturale di personale qualificato nelle politiche attive nei servizi all’impiego del Paese. Ha anche opposto a qualsiasi ipotesi di intervento diretto sul tema la previsione costituzionale che mette in capo alle Regioni la potestà concorrente sui temi delle politiche attive.”
“Pur apprezzando la chiarezza della posizione e delle informazioni fornite, la risposta fornita è largamente insufficiente e tardiva” proseguono le organizzazioni sindacali, per le quali manca la volontà politica di trovare una soluzione alla vertenza che riguarda professionalità di cui c’è assoluto bisogno nella pubblica amministrazione. In mancanza di questi lavoratori, infatti, si è fatto ricorso a soggetti privati.
Felsa, Nidil e Uiltemp riferiscono infine di aver chiesto al governo di “attivare i poteri di surroga nei confronti delle Regioni per assicurare che il livello essenziale delle prestazioni per i servizi all’impiego sia garantito; prevedere per via legislativa, come già chiesto, una preferenza per i lavoratori ex navigator su concorsi pubblici da bandire in relazione alle professionalità; inserire nel sistema di premialità già incardinato per il rafforzamento dei centri per l’impiego una previsione che valorizzi il lavoro svolto dagli ex navigator negli anni passati”. Riguardo a queste richieste, “il Ministero ha preso l’impegno di inoltrare risposta scritta”.
“È ormai chiaro tuttavia che, dopo le tante discussioni di questi anni, il Ministero non ha alcuna carta concreta in mano – concludono i sindacati -, non intende attivare altri percorsi e rimanda alla potestà regionale sulla materia, che pure esiste ma che nella loro ricostruzione costituisce un ostacolo insormontabile a qualsiasi azione. La vertenza degli ex navigator negli ultimi anni ha visto la mobilitazione con il sindacato di centinaia di lavoratori e lavoratrici; di fronte a questa nuova situazione, al netto delle richieste fatte, continueremo a cercare soluzioni a livello regionale affinché le amministrazioni competenti trovino ipotesi valide a una utile valorizzazione dell’esperienza e della professionalità di lavoratori e lavoratrici. Professionalità indispensabili per rafforzare quantitativamente e qualitativamente i servizi pubblici per l’impiego che comunque, ancora oggi versano in una condizione di profonda inadeguatezza”.