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Finalmente un lieto fine per la complessa e lunga vertenza Abramo, che ha visto migliaia di lavoratori, tra Calabria e Sicilia, appesi a un filo. L’accordo raggiunto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy garantisce una ricollocazione a tutto il personale dell’azienda di contact center.
Sono 291 i lavoratori di Palermo, Crotone e Montalto Uffugo che hanno ricevuto una proposta di assunzione sulle commesse Tim Business e Fibercop, a parità di condizioni economiche e normative. Mentre per 560 dipendenti tra Crotone, Montalto Uffugo e Catanzaro, si concretizzerà una proposta di assunzione da Konecta a partire dal 31 dicembre.
Dopo un percorso di riqualificazione professionale, saranno impiegati nel progetto di digitalizzazione delle cartelle cliniche promosso dalla Regione Calabria, a cui partecipano Tim, la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La Regione, infatti, ha avviato un ambizioso progetto di digitalizzazione di tutta la pubblica amministrazione.
Tra i lavoratori, ce ne sono anche 90 a progetto, per i quali la Regione Calabria e Tim si sono impegnate a trovare un accordo nei prossimi giorni, in modo da poter riprendere la precedente attività cessata il 31 ottobre.
Anche la Regione Sicilia ha avviato, dal canto suo, un confronto con Konecta finalizzato a trovare le soluzioni più opportune per i 28 lavoratori e lavoratrici di Palermo.
“Chiudiamo con soddisfazione una lotta di tre anni – commenta Daniele Carchidi di Slc Cgil Nazionale – che ha coinvolto oltre 4 mila lavoratrici e lavoratori. Grazie agli strumenti offerti dal contratto nazionale delle telecomunicazioni, in particolare alla clausola sociale, sono stati messi in sicurezza tutti gli addetti all’assistenza clienti di Enel, Wind, Poste Italiane, ConTe, Vodafone”.
Il 2025 sarà l’anno in cui verificare il buon funzionamento dell’accordo. Gli ultimi mille, “a causa dell'irresponsabilità di Tim, hanno dovuto tribolare per un ulteriore anno – ricorda Carchidi –, fino all’intesa firmata l’altro ieri grazie alla concertazione tra sindacato e istituzioni, soprattutto la Regione Calabria”.