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Nuovo vax-day oggi, 23 settembre, per i braccianti della Tendopoli di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. Dopo il successo dell'iniziativa in estate, che ha permesso di vaccinare decine e decine di migranti residenti nell'insediamento, continuano le operazioni frutto di un lavoro di squadra tra forze dell'ordine, istituzioni (Asl, Prefettura e Questura in primis) e associazioni, in particolare Caritas di Oppido-Palmi, Cgil della Piana ed Emergency. Ad accedere al vaccino sono tutti i residenti, anche chi è senza permesso di soggiorno o in via di regolarizzazione e quindi non ha la tessera sanitaria.
Il primo giorno di vaccinazione è stato il 27 luglio scorso, quando 172 braccianti che hanno aderito su base volontaria hanno ricevuto il siero. Un nuovo vax day c'è stato il primo settembre, con 131 migranti che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino, mentre altri 74 hanno ottenuto la prima dose. Numeri importanti per la salute dei lavoratori immigrati, ma anche per la sicurezza del territorio, e per ripristinare un rapporto di fiducia che si era incrinato ad ottobre scorso quando, dopo la scoperta di alcuni casi positivi, erano state dichiarate “zona rossa” sia la tendopoli che il campo container di contrada Testa dell’acqua di Rosarno, con inevitabili momenti di tensione.
Da allora è iniziato un paziente lavoro di cucitura di una fitta rete territoriale che fosse in grado di ricostruire il dialogo con la comunità dei braccianti residenti nella Tendopoli. La Cgil ne è stata protagonista, con le associazioni e le istituzioni locali: “Abbiamo chiesto di non escludere nessuno, per un accesso inclusivo su base volontaria - conferma la segretaria della Camera del lavoro della Piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco -. Con l'aumento dei casi della variante Delta e le condizioni in cui si trovano a vivere questi lavoratori, la vaccinazione è un passaggio è decisivo. Il covid ha frenato il progetto di superamento della tendopoli che è in condizioni di degrado. Bisogna dare risposta diverse per farli uscire dall’emarginazione e dall’isolamento. Partendo dalla riuscita dei vax-day, stiamo lavorando per il bene comune”.
"Anche questa volta i ragazzi immigrati della Tendopoli di San Ferdinando, con la loro serena disponibilità a vaccinarsi, hanno dimostrato un alto senso di responsabilità personale e sociale - ha detto il direttore della Caritas di Oppido-Palmi Vincenzo Alampi -. Non c'è stato nessuno che non si sia sottoposto, tranquillamente e spontaneamente alla vaccinazione anche grazie agli operatori volontari di Caritas, Cgil e di Emergency, che hanno fatto un lavoro preventivo, tenda per tenda, per spiegare l'importanza della vaccinazione".
Abche Ceeste Logiacco sottolinea come “la lunga mediazione abbia dato ottimi risultati, grazie alla sinergia con la prefettura e le forze dell’ordine”. Ora l'obiettivo è arrivare a chi vive fuori dall'insediamento di San Ferdinando, “con attività di sindacato di strada”. E si guarda avanti, per non farsi trovare impreparati all’imminente raccolta degli agrumi, quando arriveranno in migliaia. “Il covid ha frenato il progetto di superamento della tendopoli che è in condizioni di degrado. Bisogna dare risposta diverse per farli uscire dall’emarginazione e dall’isolamento. Partendo dalla riuscita delle vaccinazioni, stiamo lavorando per non escludere nessuno. E’ una questione di giustizia. Si parte dai più fragili”. Che in questo territorio difficile sono soprattutto braccianti stranieri.