Accordo raggiunto tra sindacati e Unicredit su esodi, ricambio generazionale e riqualificazione. “Un accordo intergenerazionale per la piena e buona occupazione rilevante e innovativo. Con l'intesa raggiungiamo arriviamo sul fronte dell'occupazione a un tasso di sostituzione complessivo di almeno il 75%, oltre il 67% dei precedenti accordi nel gruppo bancario, così come abbiamo tolto il tetto sulla possibilità di nuove assunzioni, dunque senza limiti al voltare, in caso di ulteriori abbandoni”, commenta il segretario nazionale della Fisac ​​Cgil, Riccardo Sanna, aggiungendo che “in una fase di grande trasformazione, anche tecnologica, mossa da nuovi investimenti nell'intelligenza artificiale, il lavoro deve restare il cuore del cambiamento”.

“Un risultato unitario importante quello raggiunto con l'azienda – prosegue Sanna – che riverbera effetti su diversi fronti, che vanno dai carichi di lavoro al contrasto al processo di desertificazione. Non solo, è strategica la centralità dati alla formazione, attraverso i processi di riqualificazione e riconversione, che contribuiscono a non ridurre i posti di lavoro e, anzi, a valorizzare le competenze”.

L'aspetto più importante dell'accordo, segnala il coordinatore Fisac ​​Cgil gruppo UniCredit, Francesco D'Agostino, “è l'aver avviato dei percorsi chiari di riconversione professionale in grado di garantire gli attuali posti di lavoro senza creare tensioni occupazionali che si possono già intravedere nelle pieghe delle innovazioni digitali, come ad esempio l'intelligenza artificiale, in un settore in continua evoluzione come il nostro. Il tutto migliorando contestualmente le condizioni di tutti gli colleghi che hanno permesso i risultati straordinari degli ultimi anni”.