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“Oggi 100 persone, domani?” si chiedono i lavoratori di Ubi alla vigilia della mobilitazione che li vedrà in piazza venerdì 13 settembre anche a Bergamo, come in altre sette sedi colpite dalle cessioni dell’istituto bancario sul territorio nazionale (Brescia, Milano, Cuneo, Pesaro, Jesi, Bari e Chieti). La protesta, infatti, è stata organizzata contro l’esternalizzazione di un centinaio di persone alle società Accenture Service e BCube.
“Anche a Bergamo si scenderà in protesta: sono circa trenta le persone coinvolte, per la maggior parte in distacco, ma ci sono anche alcune cessioni (tra le 100 previste)” ha spiegato Pierangelo Casanova, segretario generale della Fisac Cgil di Bergamo. “Quello che preoccupa noi e i colleghi delle altre sigle sindacali coinvolte, Fabi, First-Cisl, Uilca e Unisin, è che si stia assistendo solo al primo passo verso un’esternalizzazione di numeri più consistenti”.
Tutti i lavoratori della direzione di Ubi e della società di servizi (dunque non delle filiali) sono convocati, venerdì dalle 8.45 per un’assemblea al Centro Congressi “Papa Giovanni XXIII”. Poi, a seguire, dalle 10.00 alle 10.45, si terrà un presidio in piazza Vittorio Veneto, sotto gli uffici della direzione generale di UBI Banca.