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Sull'isola si è appena conclusa la prima di una serie di iniziative di protesta – con presidi davanti alle Prefetture – che riguardano il mondo dei trasporti. La mobilitazione punta il dito contro la giunta regionale guidata dal governatore Solinas "non all'altezza per affrontare le criticità presenti in tutti i settori: dal trasporto aereo a quello marittimo e su gomma, da quello ferroviario al tpl, dalla viabilità alle infrastrutture".
Secondo i segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sardegna, Arnaldo Boeddu, Valerio Zoccheddu e William Zonca, le istituzioni regionali non sono state in grado di assolvere al ruolo di programmatore e regolatore del variegato mondo dei trasporti, senza riuscire ad affrontare vertenze importanti come quelle legate al futuro degli addetti del Porto canale e di Airitaly.
"I lavoratori – affermano in un comunicato unitario – sono stanchi delle promesse di una giunta che, terminata la campagna elettorale, si è limitata a manifestare la propria arroganza disattendendo le rassicurazioni date ai cittadini e ririfiutando qualsiasi confronto con le parti sociali. "Spiace per il danno di immagine che la Sardegna subisce a causa di uno sciopero generale in piena stagione estiva, nel momento in cui tutti auspicano una piena ripresa delle attività in seguito all'emergenza sanitaria ma – concludono le maestranze – questa responsabilità è da ascrivere totalmente a chi sta governando l'isola e non ai lavoratori stremati da tanta incompetenza, tracotanza e insipienza". (D.C.)