“Siamo a stigmatizzare il totale disinteresse del governo regionale per gli autisti del trasporto pubblico locale, visto il recente comunicato stampa del consigliere regionale Leonardo D'Addazio”. Così la Filt Cgil Abruzzo Molise in un comunicato. “Constatiamo, infatti, che è volontà del consigliere presentare un progetto di legge per rendere automatica la costituzione della regione come parte civile nei procedimenti relativi alle aggressioni ai danni degli operatori socio-sanitari, del personale del comparto del servizio sanitario nazionale, del soccorso sanitario, delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile, escludendo innegabilmente i dipendenti del trasporto pubblico locale” .

"È un atto dovuto – prosegue – ricordare allo stesso, e al governo regionale, che gli autisti del trasporto pubblico locale non sono pubblici ufficiali ma sono comunque incaricati di pubblico servizio e tale soggetto soggiace agli obblighi di legge del pubblico ufficiale pur non detenendo, ipso iure, le potestà tipiche di quest'ultimo”.

I conducenti del Tpl, tra l'altro, sono quotidianamente oggetto di pesanti aggressioni sia verbali che fisiche, in egual modo degli operatori sanitari del pronto soccorso, che sono il front office della sanità. La regione ha stanziato ben 2.830.377,44 euro per il 2024 come indennità di mansione legata appunto alla gravosità al rischio e allo stress da lavoro correlato. “Come organizzazione sindacale pretendiamo un cambio di rotta del governo regionale, e che il medesimo trattamento venga esteso anche agli operatori di esercizio che sono appunto il front office del Tpl abruzzese”.

“Siamo a segnalare inoltre – scrive il sindacato – le promesse del management aziendale totalmente disattese, ab illo tempore, relative alle tutela e sicurezza del personale viaggiante che prevedevano appunto autobus con posto guida blindato e l'installazione di un pulsante per la richiesta intervento delle forze dell'ordine”.

“A oggi purtroppo la figura del conducente è priva delle tutele necessarie per svolgere il proprio lavoro in sicurezza nella totale indifferenza dei vertici aziendali e della regione Abruzzo che, in quanto proprietaria, dovrebbe esercitare il cosiddetto controllo analogo esercitando un'influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata”.