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Un settore manifatturiero importate, il cuore pulsante del Made in Italy, che soffre i morsi della crisi economica seguita a quella sanitaria. Coinvolge oltre 400mila addetti dislocati tra 46 mila imprese. E oggi, l’Assemblea unitaria dei delegati e delle delegate Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil ha varato la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo scaduto lo scorso 31 marzo. Il nuovo Ccnl avrà vigenza dal 1 aprile 2020 al 31 marzo 2023.
Significativi i punti portanti del Documento, innanzitutto le richieste economiche. 115 euro medi (3° livello super) sui minimi tabellari, e poi la trasformazione dell’elemento di garanzia retributiva in elemento perequativo con l’innalzamento economico - dagli attuali euro 300 ai 450 euro annui - in tutte quelle imprese che non esercitano la contrattazione di 2° livello. Ma oltre il salario c’è il welfare contrattuale, secondo i sindacati è arrivato il momento di aumentare il contributo aziendale per la previdenza complementare Previmoda.
Altro capitolo, rilevante quanto il primo è quello dei diritti. Innanzitutto il tema delicato della salute, la Piattaforma prevede che per quanto riguarda la malattia, il ricovero ospedaliero e le terapie salva vita vengano escluse dai periodi di raggiungimento del comporto. Significativa, poi, è la proposta sindacali in tema di violenza di genere. Si chiede che le vittime possano usufruire di una indennità pari a due mensilità aggiuntive, oltre alle tre mensilità a carico dell’Inps previste dal D.L e, a richiesta, possano essere trasferite ad altre sedi di lavoro per garantirne la tutela e l’incolumità. Nel caso in cui l’azienda non avesse altre sedi, l’associazione imprenditoriale si impegna a ricercare possibilità di trasferimento in altre aziende. Inoltre, i sindacati chiedono che le vittime di violenza di genere possano essere assistite nei processi di reinserimento lavorativo e che, in caso di accertato comportamento lesivo della dignità della persona, possano essere previste misure di contrasto adeguate nei confronti dei responsabili di questi comportamenti. Sempre in tema di diritti, poi, chiesti miglioramenti anche per quando riguarda part-time, diritto allo studio e alla formazione.
Infine si individuano procedure per limitare il più possibile il ricorso al dumping contrattuale. “La competizione sulla qualità e sui diversi fattori di mercato è utile alla crescita delle imprese e dei territori soltanto se avviene nel rispetto delle regole. Diviene, al contrario, dannosa quando si sviluppa in modo sleale, con lo sfruttamento sistematico dei lavoratori addetti. In tal senso – ribadiscono nella piattaforma Filctem, Femca, Uiltec – sarebbe essenziale sviluppare un protocollo a sostegno della tracciabilità delle filiere produttive al fine di tutelare le produzioni Made in Italy”.