Mercoledì 27 novembre Stellantis ha comunicato ai delegati sindacali lo stop dell’attività produttiva dal 2 dicembre, con ripresa produttiva l’8 gennaio, per le Carrozzerie dello stabilimento di Mirafiori (Torino). Le giornate di fermata saranno coperte con un mix di utilizzo degli ammortizzatori sociali e delle ferie delle lavoratrici e dei lavoratori.

Stellantis: “L’Italia rimane un pilastro globale del gruppo”

L'azienda ha spiegato che la decisione è dovuta “alla persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti”.

Stellantis evidenzia che Mirafiori sta vivendo “una profonda trasformazione, verso un vero e proprio polo di innovazione e sviluppo a livello globale, scelta cruciale per vincere la sfida della transizione verso la mobilità sostenibile a cui siamo chiamati”.

L’azienda sottolinea anche di essere “accanto a tutte le sue persone in questo momento turbolento, con l'obiettivo di garantire continuità e crescita, confermando il ruolo dell'Italia come uno dei pilastri globali del gruppo. Si tratta di un percorso impegnativo, che non risparmia scelte difficili e non offre soluzioni a portata di mano, ma esige unità d'intenti e visione, necessarie per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutto l'ecosistema Italia, nel futuro”.

Fiom Torino: “Con l’azienda non ci sono negoziati”

“Come avevamo preventivato, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali continua in modo esponenziale”, commentano Edi Lazzi (segretario generale Fiom Cgil Torino) e Gianni Mannori (responsabile Fiom Mirafiori): “Siamo di fronte a un altro lunghissimo stop produttivo della durata di un intero mese, che pensiamo possa essere anche ulteriormente prolungato successivamente con il 2025 che si prospetta come un altro anno terribile e sarà il diciottesimo anno consecutivo in cui sono utilizzati gli ammortizzatori sociali”.

Lazzi e Mannori si dicono “stupefatti che i dirigenti di Stellantis dichiarano che serve unità d’intenti e visione, quando nella realtà non c’è alcun tipo di confronto e negoziato con i rappresentanti dei lavoratori. Ricerchiamola allora questa unità d’intenti, con un vero confronto finalizzato a portare ulteriori investimenti a Torino e a Mirafiori, utili a far cessare questa cassa integrazione che sta sfiancando economicamente le lavoratrici e i lavoratori”.

Fiom nazionale: “L’automotive in Italia rischia di sparire”

“Mentre da un lato il governo taglia le risorse al fondo automotive, per poi chiedere all’Europa di dotarsi di un fondo per la transizione dell’auto, dall’altro lato, Stellantis continua a non dare alcuna garanzia produttiva e occupazionale e a comunicare le continue chiusure in cassa integrazione”, argomenta Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive).

“A Mirafiori la produzione terminerà il 2 dicembre e riprenderà solo l’8 gennaio”, conclude l’esponente sindacale: “La situazione è ormai drammatica, le lavoratrici e lavoratori hanno diritto ad avere risposte. La presidente del Consiglio deve convocare le parti a Palazzo Chigi: il settore automotive rischia di sparire nel nostro Paese. Non ci fermeremo e proseguiremo fino ad auto-convocarci a Palazzo Chigi”.