“L’incontro a Mirafiori è stato l’occasione per incontrare il responsabile dell’Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato”. Così Michele De Palma (segretario generale Fiom Cgil) e Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) commentando il vertice di giovedì 12 nel quale la categoria ha chiesto “l’apertura di un reale confronto diretto, serrato e programmato, per garantire davvero l’affermazione fatta dall’azienda di una ‘centralità dell’Italia’ attraverso investimenti per nuovi modelli e un reale ricambio generazionale”.

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Stellantis, parola agli operai

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Per De Palma e Lodi è “necessario garantire la continuità occupazionale per affrontare le emergenze per i lavoratori cui non sono assicurati a oggi gli ammortizzatori sociali”. Per affrontare la transizione ecologica, inoltre, è necessario “un piano di investimenti programmati che dia autonomia ai brand italiani come Maserati, Alfa, Lancia e Fiat, nell’ambito di ricerca, sviluppo e produzione di tutti gli impianti attraverso la fine degli ammortizzatori sociali e il rilancio dell’occupazione”.

I due dirigenti sindacali evidenziano che “in Italia è necessario avere un piano con un mix di R&D, progettazione e produzione su tutte le piattaforme e in tutti gli impianti. Per questo abbiamo scioperato a Roma il 18 ottobre scorso. Sono necessarie azioni che diano stabilità e certezza su cui ‘costruire’ il piano industriale”.

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Per De Palma e Lodi, dunque, non è emersa “nessuna novità rispetto a nuovi modelli e non c’è stato alcun aggiornamento rispetto al progetto di gigafactory di Termoli, dopo che è di questi giorni l’avvio di una joint venture tra Stellantis e Catl per la produzione di batterie in Spagna. L’Italia non può continuare a essere l’unico Paese senza produzione di batterie, è un problema che deve essere affrontato con urgenza”.

Per la Fiom “le enunciazioni di principio devono trasformarsi in fatti concreti. Al governo chiediamo, a partire dall’incontro del 17 dicembre, la fine degli annunci e risposte concrete per le lavoratrici e i lavoratori con il ripristino e l’ampliamento del fondo automotive. È per questo che la mobilitazione proseguirà a livello nazionale nei prossimi mesi. È aperto anche il confronto a livello europeo tra le organizzazioni sindacali per un’iniziativa che raggiunga anche Bruxelles per un piano straordinario della transizione dell’automotive”.