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“Il primo incontro dell’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares è un atto di valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Fca in Italia. Si è aperto un dialogo che continuerà sul piano industriale su cui l’ad ha aperto a un confronto preventivo”. Sono queste le prime parole di Francesca Re David (segretaria generale Fiom Cgil) e Michele De Palma (segretario nazionale Fiom Cgil, responsabile automotive) al termine dell'incontro di oggi (mercoledì 20 gennaio) tra i sindacati italiani e Tavares.
Il manager del nuovo gruppo automobilistico, nato dalla fusione di Fca e Psa, ha prima visitato lo stabilimento di Melfi (Potenza), mentre nel pomeriggio ha incontrato i vertici di Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri. I colloqui hanno rappresentato un’occasione di confronto per capire se e come le promesse di Stellantis sul mantenimento del livello occupazionale degli impianti italiani saranno rispettate. Le aspettative delle parti sociali, dopo un 2020 che ha colpito duramente il settore dell'auto in Italia e in Europa, non sono state disattese.
“Stellantis ha confermato gli impegni presi nel piano di Fca e nel futuro prossimo realizzerà sinergie che non penalizzeranno gli stabilimenti italiani e i lavoratori”, spiegano i due rappresentanti della Fiom Cgil: “L’obiettivo è il rafforzamento dei marchi italiani, a partire da Alfa e Maserati, riconoscendo le grandi competenze, la creatività, l’intelligenza delle lavoratrici e dei lavoratori come unica arma per affrontare i cambiamenti e le difficoltà del settore”.
Quarto costruttore di auto al mondo con 8,1 milioni di veicoli venduti, Stellantis si collocherà alle spalle di General Motors, Volkswagen e dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Gli azionisti di Fca e Psa hanno dato il via libera alla fusione qualche settimana fa con il 99,1% dei voti. Gli obiettivi sono molto ambiziosi e le parole d'ordine sono occupazione e transizione verde: il nuovo gruppo manterrà tutti i 15 marchi attuali delle due società, mentre avrà 400 mila dipendenti (150 nazionalità diverse) e oltre 180 miliardi di euro di fatturato. La nuova azienda ha promesso di rendere profittevoli tutti i marchi ed entro il 2025 ogni nuovo modello d'auto introdotto avrà una versione elettrificata.
Nel corso dell’incontro la Fiom ha rappresentato al nuovo amministratore delegato che negli stabilimenti italiani “c’è un misto di preoccupazione e di speranza registrato dai delegati”. Per Re David e De Palma la nascita di Stellantis “è un’opportunità per la mobilità del futuro, che va affrontata con investimenti sull’innovazione che salvaguardino l’occupazione, aprendo le porte ai giovani che hanno competenze e maggiore attenzione ai temi ambientali. Questa nuova fase deve servire a un pieno utilizzo della capacità istallata degli stabilimenti italiani, da quelli di assemblaggio a quelli di produzione motori, dagli enti centrali alla componentistica”.
Intanto fa ben sperare il debutto del nuovo gruppo automobilistico alla Borsa di Milano e Parigi. Lunedì, in avvio di seduta, le azioni della Stellantis hanno registrato una pioggia di acquisti: a Piazza Affari la società ha raggiunto un guadagno del 7,57% a 13,52 euro, sulla scia dell'entusiasmo degli investitori per la fusione, avanzando così del 6,98% prima della momentanea sospensione per eccesso di rialzo. L'esordio sui mercati internazionali è stato un passo importante, ma ora servono altri confronti con le parti sociali e con il governo per definire le strategie dei prossimi anni.