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Le difficoltà di Stellantis stanno drammaticamente ricadendo sulle numerose aziende dell’indotto. Venerdì 29 novembre la Transnova, azienda attiva nel campo della logistica negli stabilimenti di Torino Mirafiori, Cassino (Frosinone), Melfi (Potenza) e Pomigliano d’Arco (Napoli), ha comunicato che l’appalto con l’ex Fiat si chiuderà il 31 dicembre. Tutte le attività che svolgeva Trasnova verranno svolte dai dipendenti Stellantis.
Per i circa 650 addetti della società, che si occupano della gestione di piazzali e bisarche, all’orizzonte non c’è nulla. Immediata è stata la protesta di lavoratrici e lavoratori: il giorno stesso della comunicazione hanno organizzato uno sciopero in tutti i siti produttivi, mentre da lunedì 2 dicembre hanno iniziato un presidio permanente fuori ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno anche dichiarato un pacchetto di 32 ore di sciopero.
Fiom: “Azienda irresponsabile e governo assente”
“Tutto ciò accade mentre Stellantis continua a mettere in cassa integrazione lavoratrici e lavoratori, a ridurre le produzioni, a svuotare gli stabilimenti e a chiedere soldi pubblici, con un governo che non sta concretizzando nulla al tavolo automotive e, anzi, taglia dell’80 per cento il fondo automotive per la transizione”, dichiarano Ciro D’Alessio (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil), Mauro Cristiani (segretario generale Fiom Cgil Napoli) e Mario Di Costanzo (responsabile automotive Fiom Cgil Napoli).
“Transnova è un’azienda che opera nella movimentazione auto per gli stabilimenti Stellantis”, proseguono i tre esponenti sindacali: “La multinazionale non ha rinnovato la commessa e i primi a pagarne le conseguenze saranno i 90 lavoratori impegnati nello stabilimento campano, cui seguiranno i circa 650 lavoratrici e lavoratori di tutti gli altri siti dove Transnova è presente”.
Per D’Alessio, Cristiani e Di Costanzo “non è più il tempo di aspettare. È necessario un intervento urgente per tutelare l’occupazione e bloccare i licenziamenti. Alla richiesta specifica per Transnova di convocazione al ministero delle Imprese, ancora non abbiamo ricevuto risposta. Come aspettiamo ancora la convocazione da parte della presidente del Consiglio per il confronto complessivo sull’automotive”.
I tre dirigenti sindacali così concludono: “Stellantis e il governo devono dare risposte e smettere di inscenare finte schermaglie tra di loro. La Fiom Cgil, insieme alle lavoratrici e lavoratori, metteranno in campo in tutti i siti tutte le azioni necessarie per dare concretezza all’articolo 1 della nostra Costituzione e per costruirsi un futuro di dignità e libertà”.
Sulla vertenza è intervenuto anche il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci. “Le dimissioni di Tavares non sono una buona notizia – spiega – perché ci troviamo di fronte alla responsabilità di un manager che ha sbagliato strategia industriale mettendo a rischio, come sta avvenendo, l'occupazione in Campania, a partire dai lavoratori di Trasnova, per i quali è quasi certo il licenziamento. Il fallimento di Tavares non si può scaricare su Pomigliano d'Arco e su una delle filiere più importanti del settore auto nel nostro Paese”.