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Fumata nera. Si è chiusa con esito negativo la procedura di raffreddamento, dopo l'apertura della vertenza con Poste Italiane. "L'azienda - dichiara Marco D'Auria, segreteria Slc Cgil Veneto - non ha dato risposte sufficienti su temi come: la carenza di organico, i distacchi, le reggenze, le pressioni commerciali. Il tutto in un contesto dove l'igiene dei locali di lavoro e la sicurezza sono da sempre in condizioni precarie. Siamo preoccupati per cosa succederà dal prossimo primo aprile quando, con la probabile scadenza dello stato di emergenza, potrebbe riattivarsi l'intera rete degli uffici postali.
A quel punto avremo la conferma che il personale in servizio non sarà nemmeno sufficiente a garantire la completa riapertura degli uffici oppure, nel migliore dei casi, si verificheranno grossi disservizi per l'utenza (come le code e le lunghe attese fuori dagli uffici). È già stato deciso il diniego delle ferie per le prossime settimane, probabile segnale delle difficoltà. Le assunzioni straordinarie rappresentano un vero e proprio specchietto per le allodole. Chiediamo pertanto una nuova politica di assunzioni e di stabilizzazioni strutturale, altrimenti i problemi saranno solo rinviati e mai risolti. Per questi motivi la nostra vertenza proseguirà e nei prossimi giorni valuteremo quali azioni mettere in campo".