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“La Sevel ha comunicato oggi alle Rsa Fiom un cambio delle turnazioni, riportandole a 15 turni con conseguenze negative sull’occupazione, con 650 trasfertisti che torneranno nei loro stabilimenti di appartenenza e l’interruzione dei contratti di lavoro per circa 300 lavoratori in somministrazione che si sommano ai già 150 mandati a casa nei mesi scorsi". Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive.
"Tutti i lavoratori in Sevel hanno garantito la produzione dei veicoli commerciali leggeri in un mercato in forte espansione, ma oggi è arrivata la doccia fredda – continua la nota –. Il problema di approvvigionamento di componenti deve essere chiarito perchè riguarda tutto il settore dell’automotive, ma sembra ormai chiaro che lo stabilimento di Gliwice, in Polonia, stia determinando anche nuove strategie da parte di Stellantis e che l’azienda riorganizzando le produzioni mette a rischio la crescita produttiva e occupazionale dello stabilimento Sevel e dell’indotto. È urgente stabilizzare i precari e avviare un contratto di espansione per favorire l’aggancio alla pensione dei più anziani".
La Sevel si aggiunge alla crisi del settore e degli stabilimenti di Stellantis. "Il Governo non può più fare da spettatore mentre l’industria dell’automotive precipita, dopo Gkn, Gianetti Ruote, Timken è urgente la riapertura del confronto con i ministeri competenti e a questo punto con il Presidente del Consiglio", attaccano i sindacalisti.
Per la Fiom "non c’è più tempo occorre convocare le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori, mettere in campo iniziative di lotta fino allo sciopero e farlo con l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali”.