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L’intenzione dell’azienda è delocalizzare parte della produzione in Ungheria, provocando un esubero di circa 60 posti di lavoro. Immediato lo sciopero: iniziato martedì 2 aprile, prosegue oggi (mercoledì 3), giovedì 4 e venerdì 5, con l’astensione di due ore alla fine di ciascun turno. È dunque molto tesa la situazione alla Sematic di Osio Sotto (Bergamo), azienda produttrice di ascensori, montacarichi e scale mobili, dal 2016 nel gruppo Wittur. A rischio sarebbero 40 operai e 15-20 impiegati, su un totale di 330 dipendenti presenti.
“La notizia è arrivata il 20 marzo scorso. Venerdì 29 marzo si è svolto un incontro in Confindustria, ma la trattativa si è interrotta”, spiega Claudio Ravasio, della segreteria provinciale Fiom: “Non accettiamo le intenzioni della Sematic che, pur in presenza di bilanci aziendali più che positivi, punta solo a ridurre i costi di produzione per aumentare il profitto del gruppo Wittur, la multinazionale che l’ha acquisita”. In questi giorni, poi, il numero “degli esuberi è persino salito, confermando una situazione di grande preoccupazione e incertezza. Parliamo di un’azienda che non viene certo da anni di crisi. Chiediamo alla direzione aziendale di rivedere la propria decisione e di salvaguardare i posti di lavoro”.
Il primo sciopero, quello di martedì 2, è riuscito. "Nessuno è entrato a lavorare, la partecipazione al presidio è stata massiccia e l’adesione rasenta il 100 per cento", spiega Maurizio Gozzini, della Fim Cisl: "Abbiamo ottenuto anche la solidarietà del Comune di Osio Sotto, alcuni assessori hanno partecipato al presidio e all’incontro con il responsabile dello stabilimento. La mobilitazione continua, anche perché dall'azienda finora non c'è stato alcun avvicinamento alle nostre richieste".