Una prima, importante, apertura è arrivata a conclusione dell’incontro di oggi, 9 apirle, nella delicata vertenza della Sematic di Osio Sotto, dove a rischio ci sono circa 60 posti di lavoro. Il 20 marzo scorso, l’azienda metalmeccanica aveva annunciato la decisione di delocalizzare parte della produzione, dalla provincia di Bergamo all’Ungheria, provocando un esubero di 40 operai e 15-20 impiegati, su un totale di 330 dipendenti.
La preoccupazione è fortissima, tanto che sono stati proclamati scioperi per quattro giorni consecutivi, dal 2 al 5 aprile, per un totale di 14 ore di astensione dal lavoro. Sin da subito, la Fiom Cgil aveva detto di non poter accettare una delocalizzazione da parte di un’azienda che presenta bilanci più che positivi, e che dunque, sembra “puntare solo a ridurre i costi di produzione per aumentare il profitto del Gruppo Wittur, la multinazionale che l’ha acquisita”.
“Nell’incontro di oggi, abbiamo ribadito la richiesta di mantenere tutte le produzioni a Osio Sotto. Un primo risultato importante è stata la dichiarazione dell’azienda di rivedere le decisioni già prese, almeno parzialmente, mantenendo qui una parte della prevista produzione da delocalizzare (cioè quella di porte, denominate C-Mod)”, ha spiegato Claudio Ravasio, della segreteria provinciale Fiom Bergamo.
“Secondo la direzione aziendale, per il resto delle produzioni per cui è stato deciso il trasferimento, la scelta di delocalizzare non è reversibile. Apprezziamo questa prima apertura, ottenuta grazie alla lotta dei lavoratori. Tuttavia, non la consideriamo sufficiente: mancano garanzie per il futuro dello stabilimento di Osio, anche se i rappresentanti della Sematic hanno annunciato che è in corso di acquisizione una commessa per un aeroporto del Kuwait. L’ordine potrebbe andare in produzione a luglio”, ha proseguito il dirigente sindacale.
Sui contenuti della vertenza, venerdì 12 aprile è in programma un incontro presso la sede della Provincia di Bergamo. Poi, la trattativa riprenderà mercoledì 17 aprile: si entrerà nel merito delle questioni ancora aperte e sarà l’occasione, in concreto, di verificare la proposta aziendale. Il giorno successivo sono già previste le assemblee con i lavoratori.