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Il governo usa i dati sulle pensioni presentati ieri (4 aprile) dall’Inps per “giustificare le scelte politiche sbagliate che sono state portate avanti fino ad ora”. Così, in una nota, la Cgil nazionale. Che rimarca: “L'aumento del 4.4% della contribuzione dichiarata dall'Inps, in termini reali è inferiore all'anno precedente considerando l'inflazione media annua del 5.4%”.
Inoltre, “se consideriamo che 4,9 miliardi di incremento dei contributi dei lavoratori dipendenti sono da attribuire a fattori contabili, come conguagli su prestazioni o indennità, si evince che anche questi dati confermano un arretramento reale dei redditi da lavoro, in gran parte attribuibile alla crescita del lavoro povero”, sottolinea la Confederazione.
“Assurdo poi - si legge - che ancora una volta questo governo enfatizzi i dati per dimostrare che sta attuando politiche contro la lotta all’evasione contributiva. La realtà è un’altra: l’esecutivo sino ad oggi ha attuato diversi condoni e sconti contributivi per gli evasori, altro che lotta all’evasione”.
Per la Cgil i dati della relazione Inps dovrebbero essere analizzati meglio: “Significativa è la crescita del numero delle Naspi/disoccupazione, cresciute di 156.679 nel 2023 rispetto all'anno precedente, dimostrazione delle condizioni di precarietà nel nostro mercato del lavoro”.
“Se, sempre in base ai dati Inps, consideriamo inoltre che si è passati da 1,2 milioni di nuclei percettori di reddito di cittadinanza a gennaio 2023 a 722 mila a fine anno dopo la cancellazione della misura, per poi scendere ancora a 590 mila domande accolte di assegno di inclusione a marzo 2024, si comprende perché la povertà nel Paese secondo l'Istat nel corso dello scorso anno è cresciuta”.
Unico aspetto positivo che emerge dalla presentazione di ieri, quello riguardante i dati dell’attività dell’ente, anche attraverso il percorso di digitalizzazione dell’istituto, che “ci consegnano il buon risultato dovuto al percorso intrapreso da anni, a partire dal grande lavoro delle lavoratrici e dai lavoratori dell’ente previdenziale”.