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“Imbarazzanti anche i tempi di questa 'macelleria sociale' – continuano i due dirigenti sindacali -, che coincidono con i lauti aumenti retroattivi, pagati ai dirigenti con spensieratezza, mentre si causava una così pesante perdita occupazionale. Lo abbiamo ripetuto oggi e, visto il silenzio della sindaca Virginia Raggi, della giunta e della maggioranza, continueremo a ripeterlo: i licenziamenti avvengono su mandato politico. Ma di fronte a una simile decisione, si preferisce nascondersi, quando invece servirebbe una strategia per internalizzare personale e servizi, procedere con le assunzioni per evitare che, alla ripresa, la città ripiombi nell’emergenza rifiuti”.
“La giunta ha preteso, per sostenere la propria propaganda, che Ama ingigantisse l’appalto, portandolo a impiegare quasi 1.000 lavoratori, a fronte dei poco più di 500 che vi operavano fino al 2018 e, vista la congiuntura del Covid e la minore produzione di rifiuti, ha deciso di fare cassa sulla pelle delle persone, senza ammettere alla città un fallimento epocale, costato decine di milioni. Sul 'porta a porta','hanno sempre promesso l’irrealizzabile e pur di continuare la loro campagna elettorale permanente hanno prodotto disperazione e, visti i risultati magrissimi, sperperato risorse pubbliche”, concludono i due sindacalisti.