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L’annuncio a metà aprile, adesso la comunicazione ufficiale: a settembre Roberto Cavalli lascerà la storica sede di Sesto Fiorentino per trasferirsi a Milano. E con il notissimo marchio di moda si dovrebbero trasferire anche i 170 dipendenti dello stabilimento toscano. Fortemente contrarie sono Filctem Cgil e Femca Cisl, che chiedono “prima di tutto di vedere il piano industriale”. La decisione è stata confermata nell’incontro tra azienda e sindacati di mercoledì 13 maggio, durante il quale, rimarcano le organizzazioni dei lavoratori, la scelta è stata comunicata “ancora una volta senza motivarne le ragioni generali ed economiche”.
Un incontro che ha visto una “accesa discussione”, nel quale i sindacati hanno manifestato “la volontà dei lavoratori che un marchio storico fiorentino non lasci il suo territorio”. Nel corso del vertice Filctem e Femca hanno anche “rinnovato la richiesta di prendere visione delle prospettive industriali che giustifichino il superamento della sede di Firenze”. Il piano industriale, che la nuova proprietà (la Vision Investments di Dubai) avrebbe dovuto presentare già nel primo trimestre dell’anno, “tra una settimana verrà finalmente reso noto”, contestualmente all'avvio della procedura e al confronto con le istituzioni.
Le organizzazioni di categoria di Cgil e Cisl chiedono “ai lavoratori di informare immediatamente qualora vengano contattati personalmente dall'azienda, o da chi per loro, in merito alle intenzioni di accettare lo spostamento di sede”. I sindacati, infatti, sottolineano la necessità che “da parte dei lavoratori non vengano date risposte prima dell'esame attento e condiviso del piano industriale, e dunque ogni decisione deve essere rimandata all'avvenuta fattiva consultazione”.
La Roberto Cavalli, in un comunicato, ha reso noto che “intende garantire a tutti i lavoratori l'applicazione dei trattamenti, dei termini e delle condizioni previste dai relativi ccnl per l'ipotesi di trasferimento, dando integrale continuità a tutti i rapporti di lavoro”. L’azienda ha quindi preannunciato “l'imminente inoltro della comunicazione relativa alla decisione di trasferire le funzioni commerciali e amministrative a Milano con la contestuale chiusura della sede di Osmannoro”, e dunque "attende ora di convenire con le organizzazioni sindacali la data per un incontro nel quale esaminare la situazione anche alla luce del contesto contingente”.
La maison fiorentina, fondata nel 1970, ha raggiunto il successo mondiale nella metà degli anni novanta: nascono nuove linee come Just Cavalli e Angels & Devils, e più avanti debuttano occhiali da sole, orologi e profumi realizzati attraverso partnership e accordi di licenza. Nel maggio 2015 il fondatore Roberto Cavalli cede la griffe al fondo Clessidra, che nel marzo 2019 presenta domanda di concordato preventivo. Nel novembre scorso l'azienda viene rilevata dalla Vision Investment di Dubai, società controllata dal magnate Hussain Sajwani.
I sindacati lamentano “mesi di totale assenza di chiarezza sulle prospettive industriali della Roberto Cavalli”, e adesso, nel momento in cui tutte “le aziende della moda sembrano prepararsi alla ripartenza e la discussione è centrata sulla massima tutela della condizione di sicurezza e tranquillità dei lavoratori, la nuova Roberto Cavalli sembra disinteressarsi dell'impatto che questa decisione può avere sui suoi dipendenti”. I sindacati, in conclusione, rilevano che “ormai troppe sono state le scelte fallimentari nella gestione della Roberto Cavalli sulla base di azioni che mai hanno risposto alla tutela dell'occupazione e delle condizioni di lavoro delle persone”.