“Finalmente si va nella giusta direzione: garantire diritti e tutele ai rider del food delivery. Un intervento legislativo che potrà avere un’importante valenza solo se, per regolare tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, rimanderà esplicitamente alla contrattazione collettiva nazionale e aziendale”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti sull’ipotesi che il governo inserisca nel decretone un emendamento sui ciclofattorini delle piattaforme elettroniche.
Per la dirigente sindacale “i testi che abbiamo potuto vedere in via informale, se corrisponderanno a quelli che verranno portati in Aula, contengono norme che vanno nella giusta direzione: garantire ai rider del food delivery coperture assicurative obbligatorie, ampliare le tutele agli iscritti nella gestione separata, inserire il divieto di cottimo”. “Inoltre – prosegue – si interviene sull’articolo 2 del decreto legislativo 81/2015, lo stesso utilizzato nella sentenza di appello di Foodora, per cui si applica la disciplina del lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione etero-organizzati, anche attraverso le piattaforme digitali”.
“Non è più rinviabile un confronto con le maggiori imprese di questo settore che, rifugiandosi dietro l’alibi della sostenibilità economica, rifiutano il riconoscimento di maggiori tutele e garanzie per i loro lavoratori, rispetto a quelle poche e diseguali che hanno oggi. Gli unici strumenti – ricorda in conclusione Scacchetti – per coniugare diritti e tutele con la gestione flessibile delle nuove forme di lavoro sono i contratti collettivi nazionali, a partire da quello della logistica che ha disciplinato la figura del rider”.
Rider, Cgil: positive le norme nel decretone
I testi che abbiamo potuto vedere in via informale, se corrisponderanno a quelli che verranno portati in aula, contengono norme che vanno nella giusta direzione, ma vanno rafforzate con la contrattazione
5 marzo 2019 • 11:54