Si è tenuta a Roma, a Saxa Rubra, l’iniziativa organizzata congiuntamente da Usigrai, Cgil e Slc a sostegno dei quattro referendum promossi dalla Confederazione di corso d’Italia per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro.

L’aumento massiccio della precarietà si registra diffusamente anche nel settore della comunicazione e del giornalismo, dove raggiunge percentuali preoccupanti che mettono a serio rischio la libertà di informazione ed i capisaldi della professione.

All’iniziativa hanno partecipato il segretario generale di Usigrai Daniele Macheda, il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, e il segretario generale della Slc Cgil Riccardo Saccone.

In una nota, l’Usigrai ritiene che “le previsioni normative del decreto legislativo 4 marzo 2015, conosciuto come Jobs Act, siano in contrasto con la professione giornalistica: la riduzione delle tutele in materia di licenziamenti sono lesive della possibilità di svolgere la professione giornalistica in maniera libera da condizionamenti e quindi del diritto dei cittadini a essere pienamente e correttamente informata”.

Rispetto alla situazione Rai “riteniamo inoltre importante abolire la norma che esclude la responsabilità solidale dell’azienda in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o lavoratore di ditte in appalto o subappalto.
Così come è necessario innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi attraverso il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Da cancellare anche la liberalizzazione dei contratti a termine perché riteniamo ingiustificabile che in Rai, con i soldi pubblici, si alimenti il precariato”.